26 Febbraio 2016, 20:12
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Catania. Per il salvataggio della Tecnis è in corso lo studio di una ipotesi che metta al riparo i crediti. Potrebbe trattarsi di un concordato o di un nuovo Piano di ristrutturazione del debito. La scelta dovrà però essere effettuata ancor prima che venga consumato un altro passaggio fondamentale, ossia la riscossione dei SAL (Stato avanzamento lavori) grazie ai quali potrebbero ripartire i cantieri, essere pagati i 4,2 milioni di salari e versata la cassa edile per i lavoratori. In ogni caso, il commissario Ruperto ha confermato che non si opporrà al pagamento diretto dei lavoratori attraverso la ditte appaltanti, aggiungendo che quest’ultima appare come un’ “ipotesi una comodità”. Confermata infine la notizia della presentazione in Prefettura a Catania della richiesta di revoca dell’ interdittiva antimafia. Sono queste, in sintesi, le notizie più importanti ricavate nel corso della riunione di oggi al Mise (Ministero Sviluppo Economico) di Roma, durante il confronto tra forze sindacali e il commissario della Tecnis, il docente Saverio Ruperto. Presenti, tra gli altri, anche il segretario generale della Fillea Cgil di Catania, Giovanni Pistorio. C’è di più. Entro il termine del periodo di commissariamento (6 mesi + 6 mesi), Ruperto cercherà di creare le condizioni per la vendita in blocco della società, dichiarandosi apertamente non disponibile allo spezzettamento dell’azienda, così come auspicato con forza anche dalle rappresentanze sindacali. Lo stato di sequestro aziendale che rappresenta comunque una misura preventiva di carattere provvisorio, cosi come previsto dalla legge, terminerà presumibilmente alla fine delle indagini e del conseguente giudizio; a quel punto si saprà se la società tornerà nelle mani dei proprietari – ma ciò avverrebbe solo in caso se ne accertasse l’innocenza – oppure se sarà avviata la confisca definitiva e la messa all’asta. Nel frattempo, sono stati rescissi consensualmente tre lavori Anas (Nord-Sud, Castronovo, Salario Monterotondo); è in valutazione anche l’uscita dal lavoro RFI Spoleto scarl o la cessione delle azioni alla società con la quale la Tecnis di trova in ATI (Alstom), o ancora, è in valutazione e un possibile recesso che porti alla assegnazione all’azienda seconda classificata (Salcef). Non sembra dunque un miraggio, a giudicare dalle parole di Ruperto, dare continuità al gruppo Tecnis ed ai cantieri, compresi quelli ancora da contrattualizzare e ai Project financing; nell’ottica di prosieguo delle attività si parteciperà pure alle gare pubbliche Nel frattempo, si cerca lo strumento attraverso il quale poter mettere al riparo i lavoratori attraverso la Cassa integrazione straordinaria; i lavoratori infatti non sono ancora tutelati. Al termine dell’incontro le parti si sono date appuntamento a metà del mese prossimo. “L’ Amministrazione giudiziaria è una grande opportunità perché scioglie la società da alcuni vincoli e ne permette la sopravvivenza – spiega il segretario della Fillea Cgil di Catania, Giovanni Pistorio- Speriamo nel frattempo che venga approvata la nuova legge sulle aziende confiscate e sequestrate. Ciò permetterebbe l’utilizzo di ulteriori risorse ed opportunità. Ma è urgente che su quest’ultimo punto la politica si impegni al massimo. Oltre a strumenti quali la 182 bis ed il concordato, sempre al fine di ricercare ulteriori risorse, sarà importante valutare altre ipotesi, quali quella della richiesta di amministrazione straordinaria; è inoltre imperativo pagare le retribuzioni arretrate ai lavoratori.
“Fa certamente piacere apprendere che oggi nel corso dell’incontro sindacale al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Tecnis il commissario, il professor Saverio Ruperto, abbia manifestato ottimismo sulle prospettive del gruppo, sul pagamento degli arretrati ai lavoratori, sulla salvaguardia dei livelli occupazionali. Adesso, pero’, attendiamo fatti concreti”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Feneal Catania, Fortunato Parisi e Francesco De Martino, che dichiarano ancora: “Il professore Ruperto ha confermato che l’estensione dei poteri commissariali, a seguito delle recenti iniziative giudiziarie, consente di revocare l’interdittiva antimafia cosi’ come affermato nei giorni scorsi da Uil e Feneal insieme con le altre organizzazioni sindacali. Sollecitiamo, adesso, che la Prefettura di Catania realizzi tutti i passi necessari in questa direzione perché Tecnis possa tornare pienamente sul mercato. Positivo, poi, che il professor Ruperto si sia espresso favorevolmente al pagamento diretto delle retribuzioni dei lavoratori da parte degli enti appaltanti”. “È ora necessario – aggiungono i segretari territoriali di Uil e Feneal – pieno coinvolgimento e impegno di tutti i soggetti istituzionali per assicurare copertura finanziaria alla cassa integrazione disposta in favore dei dipendenti Tecnis e delle altre aziende collegate, ma anche per valutare la possibilità di utilizzare ulteriori strumenti di sostegno al reddito per le consortili prive di tutela”. Parisi e De Martino concludono: “A Catania, come annunciato dal commissario, si terra’ entro marzo un altro incontro sulla vertenza. È importante che il confronto non venga mai meno. Uil e Feneal confidano, comunque, che a quella data sia possibile parlare di risposte già assicurate ai lavoratori”
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26 Febbraio 2016, 20:12