Tensione all’arrivo dell’assessore | Ma nessun contatto fisico con Russo

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20 Novembre 2009, 14:16

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Aspra contestazione stamane nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo da parte dei titolari dei laboratori di analisi siciliani sul piede di guerra per la riforma della sanità che a detta loro “causerebbe la morte dell’intero settore”. Secondo il racconto dei manifestanti, che oggi hanno incontrato i giornalisti per una conferenza stampa già convocata nei giorni scorsi, Russo accolto in piazza Ziino (sede del presidio dei manifestanti) da fischi di contestazione avrebbe reagito “strattonando una dottoressa e aggredendola verbalmente”. In seguito a quella che è stata definita “una aggressione”, sarebbe stata già sporta denuncia nei confronti di Russo, come ha riferito ai cronisti Loredana Di Natale, consigliere nazionale dell’Ordine dei biologi.

Ma la diretta interessata nega l’accaduto. Michela De Michele, titolare di un laboratorio nella borgata marinara di Sferracavallo, alle porte di Palermo, era fra i manifestanti. Secondo il suo racconto, l’assessore Russo si sarebbe divincolato dalla scorta e sarebbe andato incontro alla donna, fermandosi a 10 centimentri di distanza. “Russo urlava ‘che volete – racconta la donna – andate a lavorare,  vergogna’, ma non c’è stato contatto fisico”. Per questo, infatti, la De Michele non ha presentato denuncia seppur rimprovera a Russo un atteggiamento “non consono a un ex magistrato e rappresentante delle istituzioni”. I manifestanti, però, insistono e avrebbe chiesto alla Digos di poter visionare i filmati.

Per Russo, invece, sarebbe stato lui a subire una pesante aggressione verbale da parte dei manifestanti che lo hanno accolto rivolgendo al suo indirizzo pesanti insulti. Anche lui conferma che non c’è stato alcun contatto coi manifestanti.

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Nel corso della conferenza stampa organizzata per “sensibilizzare le istituzioni e gli organi di stampa circa la gravità della questione riguardante la categoria” rappresentanti sindacali hanno denunciato “il rischio di perdita di circa 2.000-2.500 posti di lavoro tra biologi, medici, tecnici e amministrativi dei 500 laboratori analisi dell’Isola”. Secondo Domenico Marasà della sigla Ctds “la riforma Russo arrecherà un danno intollerabile ai cittadini, con l’abbassamento della qualità del servizio erogato, causando un vero e proprio genocidio della categoria”. Il dottor Maiorca, altro rappresentante sindacale della categoria, ha, invece, denunciato la mancanza di disponibilità dell’assessore Russo che “da due anni non si fa vedere e spaccia come frutto di una contrattazione concordata con i sindacati il suo decreto sulla sanità”. Normativa, quest’ultima, che Marasà non ha esitato a definire “inutilmente crudele”. Il punto più contestato della riforma è, infatti, quello che prevede l’istituzione di punti di prelievo che si trasformeranno in veri e propri “supermercati della sanità, validi forse dal punto di vista economico ma non da quello della qualità al paziente”.

Presente all’incontro con la stampa anche Salvino Caputo, presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, che ha criticato Russo per la gestione dell’intera vicenda ed ha assicurato ai manifestanti il “massimo impegno con la convocazione di una riunione congiunta delle commissioni Sanità e Attività produttive per affrontare il problema dei laboratori e centri d’analisi”. Lo stesso Caputo ha, poi, annunciato la presentazione in aula di un’interrogazione per chiarire “quanto accaduto e mettere luce sulla presunta aggressione che ha visto coinvolto l’assessore alla Sanità”.

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20 Novembre 2009, 14:16

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