Rimosso il presidio degli operai|di fronte a villa Malfitano

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15 Maggio 2012, 10:35

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Tensione tra operai della Fiat e delle ditte dell’indotto e forze dell’ordine davanti al cancello di villa Malfitano a Palermo, dove è in corso un convegno organizzato dalla Presidenza della Regione siciliana nell’ambito della festa per i 66 anni dell’autonomia. I lavoratori, giunti da Termini a Palermo a bordo di pullman, hanno provato a entrare all’interno della villa per raggiungere l’edificio dove sono in corso i lavori. Polizia e carabinieri si sono schierati in assetto antisommossa davanti al cancello, impedendo l’ingresso.

E’ una vergogna, altro che festa della Regione siciliana, i politici si devono vergognare”, urlano gli operai. Per cassintegrati, esodati e interinali si tratta dell’ennesima iniziativa di protesta. nei giorni scorsi hanno occupato l’Agenzia delle Entrate, la sede della Serit, agente di riscossione delle tasse in Sicilia, e due banche a Termini Imerese.

Per la protesta, la polizia urbana ha chiuso un tratto della via Dante, deviando il traffico. I cancelli di villa Malfitano sono stati chiusi da polizia e carabinieri che presidiano la villa. I convegnisti sono ancora all’interno e sono in corso trattative con alcuni sindacalisti in modo da liberare l’ingresso e consentire il passaggio. Intanto l’assessore all’Economia Gaetano Armao, tra i relatori del convegno, ha acconsentito di incontrare una delegazione di operai, che però continuano a chiedere un incontro col presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.

Convegnisti in “ostaggio” a causa della protesta dei circa 200 cassintegrati ed esodati della Fiat e delle ditte dell’indotto. I lavoratori rivendicano il rilancio della fabbrica di Termini Imerese, chiusa alla fine dello scorso dicembre, e la soluzione per i 670 operai che hanno accettato l’esodo per il prepensionamento poi rimasti intrappolati dalla riforma previdenziale del ministro Elsa Forneo. I manifestanti stanno assediando i cancelli di villa Malfitano, chiuso dalla polizia per impedire agli operai di potere raggiungere così l’edificio. Tra Forze dell’ordine e delegati sindacali sono in corso trattative: lo scopo della polizia è di liberare l’uscita per consentire ai convegnisti, tra cui giuristi, avvocati, rappresentanti delle istituzioni e docenti universitari, di lasciare la struttura. Gli operai però non mollano, prima di allentare il presidio vogliono incontrare rappresentanti del governo della Regione.

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Pensano ad azioni di lotta ‘eclatanti’ come nel 2002 quando occuparono porti, autostrade e aeroporti, gli operai che protestano a Palermo. Una delegazione di tredici sindacalisti e operai è stata ricevuta dall’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao. “Siamo ancora dipendenti Fiat, dicembre è dietro l’angolo e vogliamo certezze che questa situazione di stallo si sblocchi – dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone – Chi perde tempo va contro i lavoratori. La Fiat e la politica sono responsabili. Non escludiamo azioni di lotta come nel 2002. La vera novità sono le dichiarazioni di Passera, che ha detto che Dr non è in grado di avviare questo progetto”.

Alcuni operai si sono distesi per terra davanti ad una uscita secondaria di villa Malfitano con lo scopo di impedire l’uscita delle auto blu a conclusione del convegno ma presto hanno rimosso il blocco.

Dopo la riunione con l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, gli operai hanno rimosso il presidio e si sono radunati in assemblea davanti villa Malfitano a Palermo, dove i rappresentanti dei lavoratori hanno riferito i contenuti della riunione. Domani le tute blu torneranno a riunirsi in piazza Duomo a Termini Imerese, alle 10.30, per decidere come proseguire la protesta. “E’ chiaro questa riunione ha evidenziato che la situazione è complicata, arrivano notizie pesanti da Roma – dice Roberto Mastrosimone della Fiom – e rischia di crollare anche l’accordo firmato a dicembre serve coesione”.

Andremo avanti con azioni di lotta – aggiunge il segretario provinciale della Uilm Vincenzo Comella – perché su Termini Imerese i riflettori devono restare accesi fino a quando non avremo una soluzione”.

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15 Maggio 2012, 10:35

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