In seicento per pulire piazza San Domenico | Tensione tra commercianti e manifestanti

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26 Luglio 2013, 17:56

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PALERMO – Rissa sfiorata e parole grosse questo pomeriggio a piazza San Domenico dove, a partire dalle 17, ha preso il via un vero e proprio faccia a faccia tra i cittadini recatisi sul posto per rimettere in sesto l’area vandalizzata e i comemercianti della zona, accusati di aver vandalizzato la piazza, che hanno continuato a perorare la propria causa. Circa seicento i palermitani che, grazie all’evento creato su facebook da Muovity, la piattaforma social e interattiva di Carpooling, si sono ritrovati in piazza per rimettere in ordine l’area pedonale.

La manifestazione pacifica si è però ben presto trasformata in un confronto pungente. Al centro della protesta degli esercenti, ancora una volta, la decisione dell’amministrazone comunale di prolungare la pedonalizzazione colpevole, a loro avviso, di avere causato un drastico calo delle vendite. E così la giunta targata Orlando è stata etichettata come “responsabile dell’uccisione dell’economia locale”.

A far traboccare la pazienza, già labile, dei commercianti sarebbe stata l’acqua utilizzata dai dipendenti del vivaio comunale per innaffiare le nuove piante sistemate lungo il perimetro della piazza. “Le piante si annaffiano la sera non quando ci sono i negozi aperti e quando c’è gente che cerca di portare il pane in tavola per sfamare la famiglia – queste le parole di un esercente che, vedendo l’acqua arrivare fin davanti l’ingresso del proprio negozio ha perso le staffe incitando i vicini di bottega a ribellarsi -. Anche noi abbiamo i nostri diritti e questi vanno difesi ad ogni costo e con ogni mezzo”. E così in pochi istanti la piazza è diventata un’arena di aperto scontro con gli esercenti, che se la sono presa a parole prima contro l’assessore al Decentramento, Giusto Catania presente all’iniziativa e poi contro i manifestanti.

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Parole al vetriolo tra le due fazioni. Da un lato, i giovani accorsi a “riprendersi la piazza” hanno cercato di far valere le proprie opinioni paventando il “diritto ad una città vivibile dove a vigere siano per una voltà pulizia, giustia e legalità”, d’altra parte gli esercenti hanno indirizzato parole infuocate nei confronti del sindaco e dell’amministrazione comunale, rei, a loro dire di essere i responsabili della crisi che attanaglia le attività: “Facciamo un applauso all’assessore che ci ha preso per vandali quando in realtà i veri flagellatori sono i politicanti”.

E ancora rivolgendosi direttamente al primo cittadino: “Orlando ci sta velatamente portando a chiudere baracca e tornare a casa e questo è inconcepibile – sentenziano a più riprese i commercianti -. L’amministrazione dovrebbe garantire i diritti di tutti i cittadini. Ecco bravi continuate a votare Orlando e vedrete come questa città cadrà in rovina altro che capitale della cultura. Palermo diverrà capitale dell’incuria e del malaffare”. Gli esercenti, infine, hanno chiesto a gran voce un incontro con l’inquilino di Palazzo delle Aquile.

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26 Luglio 2013, 17:56

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