Tentano colpo a bancomat |Arrestati dai carabinieri - Live Sicilia

Tentano colpo a bancomat |Arrestati dai carabinieri

Uno dei fuggitivi durante la corsa ha tentato di disfarsi di uno zaino, che poi è stato recuperato con all’interno diversi arnesi atto allo scasso. L'auto e lo scooter usati dai malviventi sono risultati rubati.

piazza cavour
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CATANIA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato nella flagranza Rosario Nicosia, 54enne, di Misterbianco, e Carlo Bonnici, 49enne, di Catania, per tentato furto aggravato in concorso, danneggiamento e resistenza a Pubblico Ufficiale. Ieri sera intorno alle 21,30, una pattuglia dell’Arma, durante un servizio di controllo del territorio, transitando per Piazza Cavour ha notato la presenza di due individui, uno con un casco e l’altro con volto travisato da un berretto, all’interno dell’Istituto di Credito Banca Popolare Siciliano, che armeggiavano davanti allo sportello Bancomat, ubicato proprio dentro.

Nella circostanza i due malviventi, per non essere visti dalla strada, avevano parcheggiato un’autovettura davanti l’ingresso e lasciato uno scooter col motore acceso, pronto per la fuga. I due ladri, accortisi dell’arrivo dei Carabinieri, sono usciti di corsa dalla Banca tentando di dileguarsi, prendendo direzioni opposte. I militari intervenuti con rapidità dopo un breve e concitato inseguimento hanno raggiunto e bloccato i due, che hanno opposto un’energica resistenza. Uno dei fuggitivi durante la corsa ha tentato di disfarsi di uno zaino, che poi è stato recuperato con all’interno diversi arnesi atto allo scasso.

Accanto al Bancomat, ancora fumante, sono state rinvenute delle bombole ed una fiamma ossidrica. Sul posto, poi, sono intervenuti anche in Vigili del Fuoco di Catania che hanno spento le fiamme nello sportello automatico e messo in sicurezza le bombole e tutta la zona circostante. L’autovettura e lo scooter, risultati rubati, sono stati sequestrati unitamente allo zaino con gli attrezzi da scasso, la fiamma ossidrica ed il casco. I due arrestati, già conosciuti dalle forze dell’ordine con precedenti specifici, sono stati posti ai domiciliari, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 


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