Tentata estorsione alla Caruter| Il Riesame scarcera Brunetto

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21 Giugno 2014, 07:05

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Salvatore Brunetto

CATANIA. E’ tornato in libertà nella tarda mattinata di ieri Salvatore Brunetto, nel carcere di Bicocca dallo scorso 4 giugno per concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e furto aggravato. Il Tribunale del Riesame di Catania, accogliendo l’istanza presentata dal difensore di fiducia Ernesto Pino, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, dopo il fermo operato dai carabinieri, dal Gip Laura Benanti su richiesta del sostituto procuratore della Dda Iole Boscarino.

Secondo l’accusa l’uomo, ritenuto dagli inquirenti a capo dell’omonimo clan operante a Fiumefreddo di Sicilia e nelle zone limitrofe, avrebbe avuto un ruolo nel furto dei mezzi perpetrato ai danni dell’azienda Caruter, che ha in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti nel comune di Calatabiano, e nella successiva tentata estorsione. Per quell’episodio, nel novembre dello scorso anno, sono finiti in carcere il pluripregiudicato Vito Strano e un operaio della Caruter Pietro Ferretti.

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I giudici del Riesame hanno invece confermato gli arresti domiciliari per Alessandro Siligato, ritenuto uomo di fiducia di Brunetto, fermato nel corso della stessa operazione. L’uomo, secondo la Procura etnea, avrebbe condotto un emissario inviato da Vito Strano nella località in cui erano stati nascosti i mezzi rubati alla Caruter.

In attesa di conoscere le motivazioni, si è detto pienamente soddisfatto della pronuncia del Riesame il legale di Salvatore Brunetto. “E’ il frutto di una lettura serena dei fatti – ha commentato Ernesto Pino – compiuta in un’ottica non colpevolista”.

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21 Giugno 2014, 07:05

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