20 Marzo 2015, 18:06
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PALERMO – Cade l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Scarcerati Gianluca Califano e Salvatore Benigno, entrambi bagheresi di 22 anni. Erano stati arrestati il 21 febbraio scorso. Secondo il Riesame, gli può essere contestato il reato di danneggiamento che prevede un’eventuale pena inferiore a tre anni. Tetto entro il quale non si può applicare una misura cautelare in carcere.
Ai due ragazzi gli investigatori arrivarono soprattutto analizzando le immagini delle telecamere del negozio di macchine agricole preso di mira in agosto. Un mese prima un altro rogo aveva danneggiato la saracinesca dell’attività commerciale. Secondo l’accusa, si era trattato di un chiaro messaggio intimidatorio in perfetto stile mafioso, voluto da Pietro Flamia. Solo che a Flamia, in manette in un recente blitz antimafia, questo episodio estorsivo non è stato contestato. E neppure sono emersi contatti fra Flamia e i due indagati. Da qui la decisione del Riesame di annullare l’arresto dei due indagati, come chiesto dall’avvocato Riccardo Bellotta.
Resta il dubbio sul movente del danneggiamento. Se i due giovani sono gli autori e la mafia non c’entra bisogna accertare cosa li abbia spinti ad appiccare le fiamme servendosi di liquido infiammabile.
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20 Marzo 2015, 18:06