Tentato omicidio ai Rotoli, prove evidenti ma resta il giallo dei complici

Tentato omicidio ai Rotoli, prove evidenti ma resta il giallo dei complici

Giudizio immediato per Francesco Lupo

PALERMO – Tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione e porto abusivo di arma clandestina. Sono le accuse contestate a Francesco Lupo. Il giudice per le indagini preliminari Antonella Consiglio ha accolto la richiesta di rito immediato avanzata dal pubblico ministero Federica La Chioma. Gli avvocati Vincenzo Giambruno e Giovanni Castronovo hanno scelto l’abbreviato. La Procura insiste sull’aggravante della premeditazione caduta davanti al Tribunale del Riesame.

Il rito immediato è previsto quando c’è l’evidenza della prova che in questa circostanza è rappresentata soprattutto dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno filmato la scena davanti al cimitero dei Rotoli. A recuperarle sono stati i vigili urbani della centrale operativa. Nel video è rimasto impresso anche il volto dei due complici di Lupo al momento rimasti ignoti.

Lupo si presentò pistola in pugno, alle 9 del mattino di domenica 22 dicembre, davanti al camposanto pieno di gente che andava a fare visita ai defunti. Il bersaglio di Lupo era Antonino Fragali. I due ebbero una discussione. Lupo prima prese a calci e pugni Fragali e poi esplose quattro colpi di pistola – una Beretta calibro 9 con matricola abrasa – che centrarono la vittima al torace

Lupo e i due uomini ancora senza identità arrivarono a bordo di una Volkswagen Taigo. Dal sedile lato passeggero scese una persona che indossava una tuta. Fragali era davanti ad un chiosco di fiori. Una volta esplosi i colpi un uomo scese e invitò Lupo a risalire in auto. Il terzo complice al volante della Taigo ingranò la marcia e fuggirono tutti e tre in direzione Mondello.

Fragali, terrorizzato ma cosciente, mentre veniva soccorso dai sanitari del 118 raccontò agli agenti della squadra mobile che era stato Lupo a sparare. Sull’asfalto restarono cinque bossoli, due cartucce inesplose e il piumino colore beige K-Way utilizzato da una donna per tamponatlre le ferite di Fragali.
Lo operano a Villa Sofia, rimase vivo per miracolo.

La Volkswagen fu trovata in via Santa Bartolomea Capitanio allo Zen. Era una vettura di cortesia data a Lupo che aveva lasciato la sua Golf in officina. La pistola fu lanciata dal balcone mentre i poliziotti si aggiravano per i padiglioni dello Zen, in via Fausto Coppi, dove abita la famiglia Lupo.

Dentro un sacchetto di plastica c’era la Beretta calibro 9 parabellum semiautomatica con il caricatore vuoto, una chiave con la targa della Taigo, una felpa di colore grigio e un paio di jeans compatibili con quelli indossati all’uomo che ha sparato davanti ai Rotoli.


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