03 Ottobre 2012, 12:29
1 min di lettura
CATANIA – Avrebbero sottoposto ad usura un imprenditore edile che, sopraffatto dai debiti così contratti, il 30 marzo scorso tentò il suicidio a Catania dal ponte di Viale Artale Alagona, sul Lungomare di Ognina, ma fu bloccato grazie all’intervento dei carabinieri. In seguito alle indagini scaturite da quell’episodio i carabinieri della compagnia di Piazza Dante hanno arrestato, con l’accusa di usura, due persone, Giovanni Piacente, un pescatore di 60 anni, e Antonio Mannino, un venditore ambulante di 45.
E’ stata la vittima a denunciarli. I militari hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. Le indagini, dirette dalla Procura, furono avviate agli inizi dell’aprile scorso: l’imprenditore confidò ai militari che lo salvarono di essere sopraffatto dai debiti contratti negli anni con gli usurai e denunciò i suoi strozzini. Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di Piacente e Mannino che avrebbero prestato alla vittima, separatamente e a più riprese, alcune decine di migliaia di euro a un tasso usurario che oscillava, a seconda della cifra richiesta, tra il 34% ed il 74%. Secondo quanto accertato, l’imprenditore avrebbe corrisposto ai due circa 115 mila euro in contanti e cambiali. Gli investigatori sottolineano come sia stata la ” piena collaborazione” dell’imprenditore a consentire agli di raccogliere gli elementi che hanno portato ai due arresti. Durante le indagini, ancora in corso, sono emerse altre vittime, tra cui un pensionato, un professionista ed un operaio, anch’essi sopraffatti dai debiti.
Pubblicato il
03 Ottobre 2012, 12:29