31 Gennaio 2014, 18:35
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PALERMO – Nel grande affare dei termovalorizzatori in Sicilia emerge anche il ruolo di una strana “scatola vuota”, una società di diritto inglese. Sarebbe stata gestita da un manager svizzero e usata per fare transitare 15 milioni di euro. Si tratta, scrive il Sole 24 ore on line, di pagamenti che vengono definiti “impropri”. Nella seconda puntata dell’inchiesta sulle tangenti pagate in Sicilia per i termovalorizzatori mai realizzati (il giornale parla di 38 milioni) vengono citati alcuni nomi: Roberto Mercuri, ex braccio destro del banchiere Fabrizio Palenzona, successivamente indagato per una presunta truffa alla Ue; Antonino Craparotta, ex amministratore delegato di Enel Produzione, poi coinvolto nello scandalo delle tangenti Siemens; l’imprenditore pugliese Roberto De Santis, amico di Massimo D’Alema. De Santis era azionista insieme ad Enel di una delle società che si aggiudicarono le gare per i termovalorizzatori.
(ANSA)
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31 Gennaio 2014, 18:35