23 Novembre 2021, 13:20
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PALERMO – Non avrebbe voluto difendersi e tirarsi fuori dal caos, ma si sarebbe scagliato con violenza contro Paolo La Rosa nel corso della rissa culminata con il decesso del giovane. Paolo fu ucciso nel febbraio 2020 a Terrasini, davanti alla discoteca “Millenium”.
La Procura generale e la parte civile chiedono alla Corte di appello la riapertura dell’istruttoria dibattimentale al processo che vede imputato per rissa aggravata Rosario Namio, assolto in primo grado. Vogliono sentire un testimone che ha assistito alla scena. I giudici si sono riservati sulla decisione.
LA LETTERA DELLA MADRE DI PAOLO
Secondo l’accusa, Namio colpì a calci e pugni il povero Paolo anche quando era già per terra e prima che venisse raggiunti dai fendenti mortali. Dunque, non si sarebbe voluto divincolare, ma avrebbe partecipato all’aggressione. Una ricostruzione di cui si è già parlato in Corte di Assise dove viene processato per omicidio Pietro Alberto Mulè.
Fu quest’ultimo ad accoltellare Paolo La Rosa, ma ha sempre detto di avere agito per difendersi. Le fasi della rissa e dell’omicidio sono stati filmati da una telecamera di videosorveglianza. In entrambi i processi i familiari di Paolo sono parte civile con l’assistenza degli avvocati Salvatore Palazzolo e Toni Palazzotto. Il processo è stato rinviato al 17 di dicembre.
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23 Novembre 2021, 13:20