Terremoti ed emergenze? | “Meglio il monitoraggio”

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27 Gennaio 2014, 10:40

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PALERMO – Occorre abbandonare la politica della “difesa passiva” del territorio, cioè operare a disastro avvenuto e in emergenza, a favore della difesa attiva fatta nel quotidiano mediante le attività di controllo, monitoraggio, rilevazione e presidio del territorio, individuando in tempo le cause potenzialmente generatrici dei dissesti idrogeologici. Lo hanno detto i geologi di Sicilia durante la recente audizione davanti alla 4/a Commissione Ambiente dell’Ars. “Nel corso dei lavori – hanno spiegato il segretario del’Ordine dei geologi Mario Leta e il consigliere Giuseppe Collura che hanno partecipato all’incontro – l’Ordine dei geologi di Sicilia ha esposto e depositato agli atti della Commissione, la proposta di legge di iniziativa parlamentare relativa all’istituzione dell’Ufficio geologico di zona”.

La Commissione ha inoltre chiesto all’Ordine di “formalizzare il rapporto di collaborazione, istituendo un tavolo di confronto permanente sui temi inerenti al rischio idrogeologico e di elaborare contestualmente un dossier sullo stato dell’ambiente in Sicilia”. Sull’Ufficio geologico di zona, l’Ordine, nel corso di un recente convegno a Palazzo Zanca, a Messina, ha rilanciato la proposta. “Dal dopoguerra ad oggi, a proposito di assetto del territorio e di uso del suolo, si è fatto tanto di quello che non doveva essere fatto e pochissimo di quello che doveva essere realizzato – ha osservato Calogero Cannella, consigliere dell’Ordine regionale dei geologi -. L’aspetto principale della questione è la scarsa conoscenza del territorio, la messa in sicurezza del quale passa attraverso i geologi, unica figura professionale capace di individuare le aree a pericolosità e rischio idrogeologico presenti in un territorio”. (ANSA).

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27 Gennaio 2014, 10:40

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