Fallita la Sigenco, Campione: |”Non escludo un complotto”

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23 Novembre 2013, 06:00

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CATANIA- Un vero e proprio terremoto alle falde dell’Etna. E’ stato dichiarato il fallimento della Sigenco, colosso degli appalti pubblici fondato da Santo Campione, avvocato ed ex braccio destro del cavaliere Mario Rendo. Futuro incerto per centinaia di lavoratori in cassaintegrazione mentre svanisce, almeno per il momento, lo spiraglio che si era aperto con la proposta di concordato preventivo: prevedeva il pagamento dei creditori prima al 70% e poi al 50%.

“SONO SCONVOLTO”. Santo Campione stenta a crederci: “Non ho parole -dice a LivesiciliaCatania- per descrivere quello che sto provando, sono stato male, non mi aspettavo che venisse dichiarato il fallimento dell’azienda che ho portato avanti con estremi sacrifici e grande amore per questa città. I miei figli restano senza lavoro e sono preoccupato per molti lavoratori in cassaintegrazione”. “Ho fatto di tutto -aggiunge- per evitare che si arrivasse a questo punto, ho sempre creduto e continuo a credere nelle consulenze dei miei legali che sostengono una capacità della Sigenco di pagare almeno il 50% dei crediti esistenti”.

SQUILIBRIO NEI CONTI. La Sigenco è fallita perché i crediti derivanti da cause in corso, ritenuti esigibili da Santo Campione, non sono stati riconosciuti dai giudici. “Noi faremo appello -insiste Campione- e dimostreremo che la massa attiva è idonea a soddisfare i creditori almeno al 45% e non al 5% come ha fatto Windjet”.

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SUBENTRA RICCIARDELLO. I principali appalti aggiudicati dalla Sigenco a Catania, sono stati ceduti, come svela Campione, alla Ricciardello di Messina  per 4,5milioni di euro. “Soldi -continua l’imprenditore- già acquisiti dal tribunale”. Il mensile “S” attualmente in edicola ha dedicato uno speciale a questo avvicendamento. Nei lavori della Metropolitana di Catania è invece subentrata la Tecnis di Mimmo Costanzo.

“COMPLOTTO”. L’avvocato non si dà pace. “Non escludo che ci siano stati dei complotti di certe classi nei miei confronti. Presto approfondirò ogni particolare”.

L’INCHIESTA. Resta in piedi l’indagine della Procura sulle gallerie della Circumentena realizzate dalla Sigenco di Campione, attualmente indagato. La magistratura ipotizza che il cemento sia stato depotenziato e numerosi atti siano stati falsificati. Campione si è sempre difeso dichiarandosi estraneo alle vicende contestate.

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23 Novembre 2013, 06:00

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