Caos Gesap, Di Carlo si dimette| Orlando invia una missiva

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05 Novembre 2012, 07:14

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PALERMO – Terremoto in vista alla Gesap. La società che gestisce l’aeroporto di Punta Raisi vivrà oggi l’ennesima puntata di un braccio di ferro che va avanti praticamente da mesi e che rischia di spaccare definitivamente il cda dell’azienda. Questa mattina, infatti, si riunirà nuovamente un consiglio di amministrazione che riserverà due colpi di scena: una lettera del sindaco Leoluca Orlando con cui Palazzo delle Aquile, socio al 31 per cento, chiede la convocazione dell’assemblea dei soci per la nomina di due nuovi consiglieri, al posto degli attuali (Stefano Mangano e Vincenzo Zummo) nominati da Diego Cammarata; e soprattutto le dimissioni annunciate di Domenico Di Carlo, consigliere in quota Provincia di Palermo (azionista di maggioranza con il 41 per cento delle quote) che sbatte la porta in polemica con il resto del cda.

Uno scenario in larga parte annunciato e che è la conseguenza dell’ultimo cda, convocato d’urgenza per il 18 ottobre scorso e saltato, al culmine della tensione, alla richiesta di prelievo del terzo punto, ovvero la ridistribuzione delle deleghe societarie (personale, Gh e accountable manager in primis) che vanno riassegnate dopo le modifiche statutarie dello scorso luglio che hanno ridimensionato il ruolo del direttore generale Carmelo Scelta.

Punto che verrà riproposto oggi insieme al primo e al secondo, che riguardano le refluenze negative sulla Gh Palermo, la società controllata della Gesap, che ha un buco di quasi un milione e mezzo di euro. Una vera e propria voragine, che sarebbe la conseguenza non solo del debito da 800mila euro lasciato da Windjet, ma anche, per esempio, dall’acquisizione di un ramo di azienda di Alitalia, con tanto di 102 dipendenti, a cui però non sarebbe seguita la cessione dei voli pattuita al momento dell’accordo. Una situazione sfuggita di mano, tanto da spingere i vertici dell’azienda a chiedere l’attivazione degli ammortizzatori sociali per una trentina dei dipendenti di Gh, che a Punta Raisi cura quasi l’80 per cento dei servizi di handling, ovvero l’assistenza a terra.

E così, tra uno scontro con i sindacati e una spaccatura nel cda, oggi la Gesap si trova al centro di una vera e propria guerra mentre il bilancio segna rosso. Alle 9.30 Di Carlo farà protocollare le sue dimissioni, che diverranno esecutive al termine del cda, e alcune voci danno anche l’amministratore delegato Dario Colombo, anch’egli in quota Provincia, sul piede di partenza. Ma a tirar calci ci pensa anche il sindaco di Palermo deciso, una volta e per tutte, a far saltare Zummo e Mangano riproponendo così, anche nel cda, quel rapporto di forza che già esiste all’assemblea dei soci: un asse Comune-Provincia, a tratti inedito, che però ha permesso per esempio di approvare le modifiche statutarie che hanno ridotto, e di molto, le prerogative di Scelta, vicino al presidente del Senato Renato Schifani.

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Un braccio di ferro andato avanti per mesi, con Palazzo delle Aquile e Palazzo Comitini solidali nel tentativo di riprendere in mano la gestione della società mentre da Roma l’Enac di Vito Riggio minacciava la revoca della licenza in mancanza di un’immediata ricapitalizzazione. Un duello fatto di comunicati e dichiarazioni a mezzo stampa pesantissimi, che rischia però di bloccare un’azienda che ha in cantiere lavori per decine di milioni di euro.

E a pagarne le spese, adesso, potrebbero essere addirittura i lavoratori di Gh, anche se i sindacati si dicono contrari al ricordo alla cassa integrazione. “In questi anni – dice Gianluca Colombino della Cisal, uno dei sindacati maggiormente rappresentativi dell’aeroporto – abbiamo assistito ad un irrefrenabile e incontenibile processo di esternalizzazione a ditte o aziende di terzi di tutta una serie di servizi un tempo effettuati dal personale in forza alla società di gestione. Il risultato di questa contrapposizione è stato ed è ad oggi assolutamente tremendo: Gesap chiude il bilancio con oltre tre milioni di euro di perdite e Gh sembra si avvii a chiudere il proprio bilancio con circa un milione e mezzo di euro di perdite. Chiediamo le dimissioni di un cda immobile. Se non avremo garanzie e risposte certe sul futuro dei nostri livelli occupazionali, saremo a breve costretti a proclamare lo sciopero e bloccheremo lo scalo per lungo tempo”.

 

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05 Novembre 2012, 07:14

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