Tesoreria, il Comune ci riprova| Approvato il nuovo bando - Live Sicilia

Tesoreria, il Comune ci riprova| Approvato il nuovo bando

Nel bel mezzo della guerra con la Bnl, il consiglio raddoppia la base d'asta che arriva a 400mila euro.

sala delle lapidi
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PALERMO – Il comune di Palermo ci riprova: dopo quattro gare andate deserte, l’amministrazione Orlando tenta ancora una volta di trovare una banca che svolga il servizio di tesoreria comunale. Ieri Sala delle Lapidi ha infatti approvato il nuovo schema di convenzione che porterà, nel giro di qualche mese, all’ennesimo bando: per ora è la Bnl a svolgere il servizio in proroga dal 2011.

Una vicenda complicata, visto che proprio la Bnl lo scorso febbraio, come scritto da Livesicilia, ha chiesto al Comune una fattura da quasi 2,6 milioni di euro per il triennio 2012-2014 e una parcella da 3.212,50 euro al giorno a partire dal primo gennaio 2015, con interruzione di qualsiasi servizio dal prossimo primo aprile. Una dichiarazione di guerra dovuta al fatto che la banca non ne vuole più sapere di fare ancora da tesoriere.

Le parti non si sono ancora incontrate, anche se l’assessore Luciano Abbonato in Aula ha detto di non credere che il servizio verrà interrotto. Nel frattempo, però, si andrà avanti con la gara: questa volta il corrispettivo raddoppia, passando da 200mila a 400mila euro. Bocciati tutti gli emendamenti presentati dal Pd, che ha votato contro. L’amministrazione ha anche annunciato per aprile la presentazione del consuntivo 2014 ed entro maggio quella del preventivo.

LE REAZIONI
“La maggioranza orlandiana ha bocciato gli emendamenti del Pd – dice il consigliere del Pd Sandro Leonardi – tra cui quello che favoriva nella gara le banche non condannate per usura, dimostrazione che una cosa sono le esternazioni del sindaco e un’altra le decisioni concrete. Ho votato contro anche perché l’amministrazione ha raddoppiato da 200 mila a 400 mila euro il corrispettivo per chi si aggiudicherà il servizio”.

“Risulta misterioso, per non dire inquietante, che il Consiglio comunale di una Città che ha tanto bisogno di trasparenza, legalità e sostenibilità, snobbi scelte etiche nella gestione economica e finanziaria della cosa pubblica – scrive in una lettera al sindaco Antonella Monastra del Pd – Il primo passo per farlo sarebbe doverosamente stato, caro Sindaco di una città per la pace e per i diritti di tutti, avallare qui minuscoli emendamenti che avrebbero consentito controllo e coerenza nella scelta degli istituti di credito per la Tesoreria comunale. Non sarebbe stato un salto nel vuoto per tanti motivi, uno dei quali e forse il più significativo è senz’altro l’approvazione all’unanimità, il 28 febbraio 2014, di un Ordine del Giorno sull’assegnazione del Servizio di Tesoreria Comunale a banche “etiche” . Fu un atto significativo, un modo concreto per dare corpo alle dichiarazioni di principio dell’Amministrazione: “ Si impegnano il Sindaco e la Giunta a predisporre nel Capitolato/Bando di gara l’obbligo, nel caso di parità di punteggio, di scegliere quegli istituti bancari che si impegnano a non fare transazioni bancarie con soggetti coinvolti nel commercio degli armamenti e in attività gravemente lesive della salute, dell’ambiente, della tutela dei minori e dell’infanzia o fondate sulla repressione delle libertà civili.” – recitava il testo. Gli emendamenti bocciati ieri notte si rifacevano a quell’impegno e a quello spirito condiviso unanimemente poco più di un anno fa nell’assemblea consiliare. Il riferimento alla legalità, alla lotta alla corruzione e alla usura (in un’ottica premiale verso gli istituti di credito che sostengono gli imprenditori vittime di pizzo o racket, ad esempio), alle Banche che promuovono microcredito e progetti per i paesi in via di sviluppo – piuttosto che intermediazioni finanziarie mirate al commercio e all’esportazione di armi e sistemi d’arma – sono contenuti in quell’Ordine del Giorno e negli emendamenti da me presentati e sonoramente bocciati ieri. Senza dimenticare che focolai di guerre e atti di terrorismo si accendono quasi a casa nostra, negli ultimi tempi: ciò richiederebbe almeno ponderazione e temperanza nelle scelte politiche in qualche modo correlate, perchè partecipare alla produzione e al traffico di armi significa, in modo più o meno diretto, soffiare sul fuoco. Cosa è cambiato? Palermo non merita più coraggio e coerenza, soprattutto in un settore così delicato e strategico come quello del servizio della Tesoreria comunale? Se Palermo ha fame di dignità e diritti, la scelta etica è l’unica giusta e possibile nel rispetto di tutti i cittadini”.


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