25 Febbraio 2024, 08:20
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Un’eredità del passato, che ha mostrato fin troppi limiti e incongruenze, alla quale il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, e la maggioranza di centrodestra stanno ponendo rimedio, innanzitutto attraverso una repentina rimodulazione delle modalità di accesso, alla quale seguirà una vera e propria riforma di sistema, con al centro la qualità della formazione e le esigenze reali di una sanità che deve sapersi adeguare a nuovi contesti e prospettive. Possiamo riassumere così la nuova era dell’accesso alle facoltà di Medicina e Veterinaria.
Ma andiamo con ordine. Questo Governo ha ereditato un sistema, i Tolc-Med, farraginoso e poco trasparente come certificato anche dal Tar del Lazio. Il Tribunale amministrativo – a poche settimane dall’indizione del nuovo concorso – ha stabilito la non legittimità sia del bando, che della graduatoria dello scorso anno. Una decisione che non ha visto vincitori (se non gli avvocati che seguono i giovani aspiranti medici) e molti sconfitti (a partire dai ricorrenti non potranno iscriversi in sovrannumero alla facoltà di Medicina). Quindi, la sentenza del Tar e i ricorsi al Consiglio di Stato da parte di diversi soggetti interessati dalla vicenda, hanno lasciato pochi spazi ed alternative ai molti studenti che si apprestano a provare l’accesso a Medicina.
Nonostante le molte implicazioni, il Mur – su forte spinta del ministro Bernini – è riuscito a mettere in piedi, in poche settimane, un sistema alternativo ai Tolc-Med. Il prossimo test sarà basato su una banca dati aperta e pubblica che consentirà agli studenti una preparazione autonoma, garantendo un processo di selezione più equo e trasparente. L’esame cartaceo con 60 domande, comprese quelle di cultura generale, è un modo di valutare in maniera più completa le competenze dei candidati. Questo, però, non rappresenta un punto di arrivo, ma solo una tappa intermedia. Governo e Parlamento stanno lavorando a una riforma organica dell’accesso, che produca effetti positivi e stabili nel tempo.
Il progetto – all’esame della commissione Istruzione del Senato – prevede l’accesso libero alla facoltà di Medicina dove ci si iscriverà in via definitiva dopo il superamento di esami caratterizzanti. I dettagli di questo progetto saranno definiti attraverso un decreto del ministero che stabilirà, per esempio, quali e quanti esami superare e la previsione, o meno, di un test nazionale. I benefici sono evidenti. Si affida la formazione agli Atenei, eliminando la distorsione dei molti corsi privati, alcuni dei quali di dubbia qualità. Inoltre, si potenzia la fondamentale azione di orientamento fornendo agli studenti tutti gli strumenti per conoscere la variegata offerta formativa delle Università italiane.
Insomma, il nostro obiettivo è fornire agli studenti e alle studentesse la possibilità di coltivare il proprio sogno e la propria vocazione a parità di condizioni, superando le storture e le opacità del passato. Inoltre, la grande sensibilità mostrata nei confronti degli studenti, come dimostra la considerazione di forme di tutela per i ‘quartini’, rappresenta la perfetta cartina tornasole dello spirito che anima il ministro Bernini. Visione di lungo periodo e collegialità. Il processo di riforma, infatti, prenderà in considerazione anche i suggerimenti di tutti gli stakeholder, così da strutturare un meccanismo di accesso più equo e inclusivo.
Navigare di bolina per riformare il sistema di accesso alle facoltà di Medicina, è questa la sfida del ministro Bernini e della maggioranza che sostiene il governo. Siamo consapevoli della complessità del compito ma siamo anche determinati a superare gli ostacoli, nella convinzione che il nuovo sistema richieda un approccio olistico che tenga sì conto delle esigenze degli studenti ma anche delle necessità di un sistema sanitario in continua evoluzione.
*l’autrice è vice presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera
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25 Febbraio 2024, 08:20