05 Aprile 2015, 12:30
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MASCALI – E adesso l’aria a Mascali comincia a diventare davvero irrespirabile. A pochi giorni dall’ufficializzazione delle consultazioni elettorali fissate per il 31 maggio e l’1 luglio, con la pubblicazione del decreto dell’assessorato regionale delle Autonomie Locali, un nuovo inquietante episodio si registra nel comune ionico. Una testa mozzata di capretto, chiusa in un sacchetto per congelare gli alimenti, è stata lasciata penzolare da ignoti, appesa ad una corda e ben visibile dall’esterno, davanti al condomino in cui abita Isidoro Trovato, esponente del direttivo locale del partito democratico.
L’episodio in pieno stile mafioso, accaduto venerdì notte, è stato preceduto da due scampanellii al citofono di casa dell’uomo, il primo all’1 e 30 ed il secondo due ore dopo. In entrambi i casi nessuna risposta è pervenuta dall’altra parte. Ma alle 3 e 30, presumibilmente il momento in cui i malviventi hanno lasciato la testa mozzata, Isidoro Trovato, affacciatosi al balcone, avrebbe visto una macchina dileguarsi in lontananza. Sono stati i vicini di casa, la mattina successiva, a lanciare l’allarme dopo aver notato quel sacchetto trasparente contenente la testa di un capretto, svuotata al suo interno.
Sul posto immediato l’intervento dei carabinieri di Mascali e del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre. I militari dell’Arma, che indagano sull’atto intimidatorio, hanno raccolto le testimonianze dei vicini. Mentre Isidoro Trovato, che fino ad oggi non avrebbe mai subito alcun tipo di minaccia, è stato ascoltato a lungo in Caserma. Si cercano anche impianti di videosorveglianza collocati nelle vicinanze delle abitazioni per tentare di risalire agli autori del gesto.
La testa dell’animale e il sacchetto che la conteneva, sono stati repertati e inviati nei laboratori dei Ris di Messina per le analisi scientifiche. Difficile capire in questa fase cosa possa aver spinto ad un’azione così eclatante in un momento, tra l’altro, in cui i riflettori sul comune ionico sono già accesi e l’attenzione della Procura di Catania è altissima.
Non sembra esserci pace per il comune di Mascali, reduce da uno scioglimento per infiltrazioni mafiose prolungato a due anni, da inchieste giudiziarie che hanno direttamente colpito il palazzo di città, di pochi giorni fa è la notizia delle ultime 35 richieste di rinvio a giudizio, e dall’incendio doloso che lo scorso 20 marzo ha devastato l’agenzia immobiliare di Luigi Messina, tra i possibili candidati alla poltrona di primo cittadino. Un clima di tensione che, con l’approssimarsi della chiamata alle urne, rischia di diventare ancora più esplosivo.
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05 Aprile 2015, 12:30