19 Dicembre 2024, 10:43
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GELA (CALTANISSETTA) – Vittoria Caruso aveva solo 15 anni quando, il 17 marzo 2019, morì mentre era in macchina con degli amici. Il guidatore, secondo la Procura di Gela, era ubriaco e sotto l’effetto di cannabis quando fece un testacoda dopo aver raggiunto i 120 chilometri all’ora e tirando il freno a mano.
L’auto, con quattro persone a bordo tra cui Vittoria, si ribaltò. Per lei non ci fu nulla da fare. Adesso il Gup di Gela ha escluso l’ipotesi di omicidio volontario e ha condannato a 4 anni 8 mesi, con rito abbreviato, il guidatore, l’oggi 24enne Gaetano Vizzini. Condannato per omicidio stradale.
Il legale dell’imputato, l’avvocato Sinuhe Curcuraci, ha ottenuto già durante il processo la derubricazione dell’accusa, su decisione della Procura. Ora la difesa non ha commentato la sentenza.
L’incidente avvenne vicino all’ex area di sviluppo industriale. La famiglia della povera Vittoria si è costituita parte civile in aula, assistita dall’avvocato Rita Parla. Anche la parte civile – assistita da una società che si occupa di infortunistica, la Giesse risarcimento danni – così come la Procura, ha sempre sostenuto che l’imputato fosse consapevole dei rischi.
La difesa, che si è riservata di fare appello non appena saranno depositate le motivazioni del verdetto – invece ha contestato l’accusa e le perizie. All’imputato sono state riconosciute le attenuanti generiche.
Il papà e la mamma di Vittoria, Francesco e Irene, sono impegnatissimi in campagne di sensibilizzazione e di recente sono tornati a ripetere che non si può perdere la vita a 15 anni per una bravata. I genitori ultimamente si sono rivolti anche ai giovani.
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19 Dicembre 2024, 10:43