Testamento biologico ed eutanasia |Gibiino: “Una legge o referendum”

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06 Marzo 2017, 14:20

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CATANIA – Una legge sul fine vita, sull’eutanasia, sul testamento biologico. Aspetti di una questione che “non può essere non normata”. Lo afferma il senatore di Forza Italia, Enzo Gibiino, in occasione della conferenza stampa di stamani organizzata nella sede catanese dell’Ars proprio per affrontare questo spinoso quanto delicato argomento. “La storia di Dj Fabo, raccontata dalla trasmissione Le Iene, la decisione dell’uomo, cieco e tetraplegico da anni in seguito ad un incidente stradale, di chiedere e praticare l’eutanasia – spiega – hanno toccato il cuore e le coscienze di tutti gli italiani, aprendo un dibattito, anche duro e acceso, sul fine vita. Di fronte a tutto questo – prosegue – il Parlamento italiano ha il dovere di discutere, affinché una materia tanto delicata, con risvolti a dir poco drammatici, possa essere quanto prima normata. Un Paese civile deve darsi delle regole, che nascano da un confronto serio tra istituzioni, medici, malati e associazioni e non affidarsi alle regole dei paesi confinanti”.

Un tema che colpisce cittadini e famiglie: sono circa 3.500 le persone che, in questo momento in Italia vivono in stato vegetativo. Numeri, emersi in conferenza stampa, che evidenziano quanto non si possa più attendere e come occorrano regole e leggi affinché non si vada all’estero per  sopperire al vuoto normativo sulla materia. “Credo che in questo momento siamo pronti per darci delle regole: si può partire dal testamento biologico e poi andare avanti per gli altri casi in cui la persona in questione non sia cosciente. Il Parlamento non è riuscito ad andare avanti in un tema complesso e che comporta la necessità di considerarne i molteplici aspetti – continua il senatore azzurro. Quello che ci ha colpito è che, rispetto al caso Englaro, che ha letteralmente diviso l’Italia, il caso di Dj Fabo, ha determinato lo spostamento dell sensibilità sociale quasi a favore della possibilità di suicidio assistito”.

Una discussione non certo all’inizio ma alla quale, per Gibiino, bisogna dare una sferzata oppure, consegnare la scelta ai cittadini. “Laddove il Parlamento non dovesse giungere a soluzioni – precisa – non è escluso che, con coraggio, si debba scegliere il Referendum, così come altre volte accaduto per materie similari che toccano il nostro comune modo di sentire”.

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Tanti gli aspetti da valutare per le numerose sfaccettature della questione, come ha ben evidenziato la presenza del professor Giuseppe Palumbo, che ha messo l’accento sulle implicazioni etiche di chi dovrebbe praticare l’eventuale eutanasia, e di Pietro Crisalfulli, fratello di Salvatore e membro della comunità Risvegli Onlus, per il quale andrebbero realizzate strutture per le persone in coma vegetativo che potrebbero risvegliarsi. “Sono tutti aspetti che hanno a che fare con la libertà – prosegue Gibiino: io posso decidere di fare un testamento biologico in cui indico di tenermi in vita. Ma bisogna pensare a chi non è più cosciente: la vita non può essere di Stato. Anche questa è una forzatura inaccettabile”.

Non bisogna perdere altro tempo. Campagna elettorale o meno, secondo il Senatore che sottolinea come la posizione espressa sia la sua. “Enzo Gibiino – conclude – è un senatore che, visto che vede immobilismo, ritiene che la democrazia la esercita il popolo e di dare un suo contributo personale.Cosa farà mio partito non so”.

 

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06 Marzo 2017, 14:20

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