Il pestaggio di Ursino, la testimone: | "Bloccato davanti al supermarket" - Live Sicilia

Il pestaggio di Ursino, la testimone: | “Bloccato davanti al supermarket”

Il luogo dell'aggressione in via Dante, a Palermo (Foto Lo Verso)

Perquisizioni in ambienti universitari. Il dirigente Fn fu arrestato per aver picchiato 2 immigrati

L'aggressione
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ROMA – Perquisizioni sono in corso a Palermo da parte della polizia nei confronti di soggetti che sarebbero coinvolti nell’aggressione al segretario provinciale di Forza nuova Massimiliano Ursino. I provvedimenti sarebbero scattati già nella notte e riguarderebbero diverse persone. Le perquisizioni, secondo quanto si apprende dalla questura, riguardano i locali di uno studentato dove alloggiano alcuni universitari che sono stati accompagnati in questura. La loro posizione è attualmente al vaglio degli investigatori. Durante i controlli sono stati sequestrati anche alcuni oggetti.

Intanto, parla una testimone: “Massimo Ursino era entrato nel nostro supermercato per fare la spesa. Non appena è uscito è stato aggredito da cinque o sei ragazzi”, racconta Elisabetta Alaimo, figlia del titolare del supermercato Maddalena in via Dante a Palermo, che ha assistito al pestaggio avvenuto ieri sera. “Lo hanno bloccato mentre aveva ancora in mano il sacchetto della spesa – aggiunge – e lo hanno legato. Poi hanno visto un metronotte e sono fuggiti verso il Politeama”. Massimo Ursino, dopo essere stato medicato in ospedale, è uscito dal Pronto Soccorso accompagnato dalla moglie cercando di evitare i giornalisti. Fino ad ora non ha rilasciato alcuna dichiarazione sull’aggressione.

Ursino venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Dopo aver subito la rapina, una borsa e articoli di bigiotteria, le due vittime avrebbero inseguito Ursino e due suoi complici (anche loro di Forza nuova) ma questi avrebbero tirato fuori delle spranghe e picchiato a sangue gli immigrati. Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l’unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato. Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a ”motivi razziali”. Il dirigente di Forza Nuova nel 2008 partecipò al confezionamento e alla spedizione dei pacchi choc, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza Nuova contro la legge 194.

Nel febbraio dell’anno scorso qualcuno tentò di incendiare lo studio di tatuaggi di Ursino provocando danni alla saracinesca. Il dirigente di Fn disse ai poliziotti di avere avuto la notizia da un suo amico mentre si trovava nella sede del movimento, in via Villa Florio, durante una riunione. Mentre si trovava lì qualcuno lanciò una bomba carta sulla porta della sede provocando l’annerimento dell’infisso ma senza causare feriti. Intanto, il bollettino medico del dirigente di Forza nuova parla di una frattura al naso, ematomi al volto e in tutto il corpo e una sospetta lesione alla spalla. I medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico gli hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni.

(ANSA).


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