13 Agosto 2012, 13:37
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Dei turisti si aggirano per Palermo, catturando di qua e di là scorci della vita quotidiana di una città che in queste mattine di agosto si risveglia in una sorta di lenta frenesia: da un lato il traffico cittadino, placato ma mai domato, dall’altro le piazze in cui turisti e palermitani si mescolano in lunghe e calde passeggiate. Questi turisti hanno appena parcheggiato una grossa macchina in centro, ma preoccupati dalla guida del palermitano medio decidono di cercare un posto più tranquillo per lasciare il mezzo, quindi si avviano a piedi verso la Cala.
Superano il pittoresco e angusto scorcio della Vucciria, si perdono un paio di volte tra piazza Garraffello e la Cala, e poi arrivano in una piazzetta piena di macchine, davanti ad una chiesa del 1300 e vedono due signori seduti ad un angolo, canottiera e birra. “Quant’è grande la macchina? Quanto dovere rimanere?”, sono tipi diretti, pacifici e scaltri allo stesso tempo. “Tutta la giornata viene 10 euro, la notte dato che dormite ve la regaliamo”. I nostri turisti si guardano e poi chiedono ad alta voce “Ma quindi restate qua anche la notte a controllare le macchine? Sa, l’abbiamo affittata e non vogliamo problemi”. La risposta arriva pronta e tagliente “Eeeeh, dobbiamo dormire pure noi!” Del resto, il saluto e il riposo non si levano a nessuno.
“Però dovete dirci a che ora arrivate. Perché noi qua facciamo i matrimoni…”, questa frase potrebbe essere intesa male da un turista non corazzato contro la palermitana arte dell’arrangiarsi. Lo celebrano, questo matrimonio? Chi sono questi signori, dei wedding planner in salsa nostrana? “Abbiamo un matrimonio oggi e uno anche domani”, spiega il paziente posteggiatore ai due ingenui stranieri “Quindi noi liberiamo tutto il vicolo, non facciamo posteggiare nessuno, se non si tratta di invitati. Poi puliamo tutto, bagniamo per terra così la polvere non si alza, e la sposa può passare”. Quindi il nostro uomo si accorda con i malcapitati, si danno appuntamento per posteggiare l’indomani, facendo credere che si tratterà del favore della vita: preservare un posto per una macchina in giorno di matrimoni.
E chissà quanti sono i matrimoni a cui questi posteggiatori hanno assistito, quanti invitati e quante scenate hanno osservato, quante macchine hanno custodito. E ancora, chissà quanti palermitani hanno accettato l’imposizione – che altro non è se non un pizzo vero e proprio, Livesicilia lo ripete da settimane – probabilmente in nome di un detto un po’ modificato: sposa parcheggiata, sposa fortunata.
Ps. I turisti eravamo noi. E vi raccontiamo tutto in un video.
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13 Agosto 2012, 13:37