04 Gennaio 2011, 18:10
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E’ stata innalzata, da 9 mila a 11 mila punti Isee, la soglia massima di esenzione dal costo delle prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale. Il decreto, annunciato alla fine dello scorso anno, è stato firmato dall’assessore regionale per la Salute Massimo Russo.
Saranno esentati dal ticket circa i due terzi dei siciliani secondo quanto emerso dalla simulazione che è stata effettuata
con gli ultimi dati Istat. Pur con diverse variabili, infatti, entro i limiti del valore Isee di 11mila sono compresi i
soggetti con un reddito annuo di 30.000 euro, casa di proprietà, moglie e due figli a carico. “L’ampliamento della fascia di esenzione dal ticket è stato reso possibile – si legge in una nota dell’assessorato – grazie al buon andamento dei conti della sanità siciliana che per il 2009 ha fatto registrare un avanzo di gestione di circa 21 milioni di euro e che per il 2010 prevede un saldo attivo di circa 100 milioni di euro”.
“Per questo il provvedimento – continua – che comporterà un incremento di circa 40 milioni di euro dei costi a carico del
sistema sanitario regionale è stato giudicato sostenibile dagli uffici finanziari”. Il ticket riscosso nel 2009, sia da strutture private convenzionate che dalle strutture pubbliche, ammonta a 79 milioni di euro.
“Questo provvedimento – dice l’assessore regionale per la Salute Massimo Russo – permette di ridurre una disuguaglianza sociale nel territorio nazionale. I siciliani finora hanno pagato di più per ottenere le prestazioni cui hanno diritto a causa del deficit provocato dalla dissennata gestione delle precedenti classi dirigenti”.
“Insieme alla riduzione delle aliquote Irap e Irpef – continua – l’ampliamento della fascia di esenzione è uno degli effetti della buona amministrazione della sanità che ha permesso di riqualificare il sistema, implementando i servizi, anche grazie alle nuove assunzioni fatte all’insegna della trasparenza con pubblici concorsi e riducendo la spesa”.
Nel campo della specialistica “faremo un passo avanti grazie al ‘quesito diagnostico’ – precisa l’assessore Russo – previsto con un decreto dello scorso anno, che impone al medico, nel compilare la ricetta, di indicare la diagnosi, il livello di priorità clinica e il perché dell’esame richiesto. Questo per garantire la razionalizzazione dei tempi di attesa”.
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04 Gennaio 2011, 18:10