29 Aprile 2021, 15:17
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CATANIA – Si cerca di vederci chiaro sulla Timpa di Leucatia e su quello che sta accadendo in una delle pochissime aree verdi della città di Catania. Minacciata a quanto pare da dal cemento.
Il comune di Catania, lo scorso 23 aprile ha nominato un responsabile del procedimento chiamato a verificare i procedimenti relativi alle pratiche edilizie di Monte San Paolillo – timpa di Leucati. Il provvedimento è a firma del direttore dell’urbanistica Biagio Bisignani che è intervenuto più volte nelle Commissioni consiliari che lo hanno interrogato sulle attività edilizia in corso proprio sul Monte San Paolillo – nonostante gravato da alcuni vincoli – che ha affermato, appunto, di avere necessità di ricostruire l’iter per quanto riguarda i documenti. E le autorizzazioni, che a quanto pare la ditta Dusty immobiliare avrebbe avuto sia dal Comune che dalla Sovrintendenza.
La decisione di Bisignani scaturisce dalla richiesta del 12 aprile scorso di accesso agli atti da parte del consigliere comunale Graziano Bonaccorsi, esponente del MoVimento 5 stelle; lo stesso ha fatto anche Matteo Iannitti di Catania bene Comune, il 15 aprile del 2021. Da qui, la decisione del direttore dell’Urbanistica di nominare Salvatore Basile come responsabile del procedimento teso proprio a verificare le pratiche edilizie.
Nel frattempo continua anche l’attività delle associazioni, tese a tutelare il Monte San Paolillo sul quale è presente non solo un edificio funerario romano e altri resti archeologici anche più antichi, ma anche resti del secondo conflitto mondiale. Per questo, l’associazione Sicilia Antica, ha fatto espressa richiesta alla Regione e alla Sovrintendenza, di intervenire.
Una richiesta alla quale la Regione risponde il 22 aprile: scrivendo come la Sopraintendenza abbia già provveduto a inoltrare alla ditta Dusty immobiliare la comunicazione dell’avvio del procedimento di tutela ai sensi del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. Cosa questa comunicazione comporti nella pratica, però, ancora non è ben chiaro. Sembra comunque che i lavori in quell’area si siano momentaneamente interrotti, almeno così sembra, perché nel frattempo, lungo il perimetro del cantiere è spuntata una recinzione fitta che impedisce di guardare all’interno. Anche il contestato cartello di avvio dei lavori, quello che secondo Bisignani conteneva dati “non veritieri” non sarebbe più al suo posto”.
“Nessuna risposta alla richiesta di accesso agli atti”. Bonaccorsi, sottolinea di non aver ricevuto carte. “La questione si sta gonfiando – afferma – ma le risposte che abbiamo chiesto ancora non arrivano. Hanno nominato un Rup ma nel frattempo le cose sulla Timpa sembra vadano avanti. In più, come ho detto in commissione, vii è anche un altro permesso di costruire di cui abbiamo chiesto lumi”.
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29 Aprile 2021, 15:17