03 Gennaio 2012, 11:46
4 min di lettura
“Ieri la stazione centrale, oggi viale Regione siciliana. La protesta continuerà ad andare avanti finchè non otterremo risposte”. Sono queste le intenzioni degli operai della Fincantieri di Palermo all’apertura di un 2012 che si prospetta tutt’altro che roseo. Rispetto a ieri, quando le tute blu hanno bloccato i binari della stazione centrale del capoluogo siciliano, la situazione non è sostanzialmente cambiata. Il governo centrale non risponde anche se la Prefettura, dicono gli operai, ha mostrato segnali positivi di apertura al dialogo ipotizzando un tavolo delle trattative nei prossimi giorni.
“Sembra sempre di più che questo governo prenda provvedimenti contro i lavoratori con estrema facilità, impiegando invece giorni e giorni per prendere una decisione in loro favore”, sottolinea Francesco Piastra, sindacalista della Fiom che aggiunge: “Il silenzio che ha accolto la nostra protesta rafforza questa tesi”. A Palermo sono a rischio ben più di 140 posti di lavoro dato che, se il cantiere si ferma, ne risentirà tutto l’indotto. “Inutile dire che stiamo affrontando un’incoerenza istituzionale senza precedenti: la Regione nel giugno 2010 ha previsto di finanziare il cantiere, la Fincantieri ci dice che ci sono esuberi e si dovrà licenziare e il governo tace. Noi non cederemo e non escludiamo la possibilità di sacrificarci con qualche periodo di cassa integrazione a patto che sia solo l’anticamera per un nuovo ritorno al cantiere, non per il licenziamento”.
Nel frattempo la protesta continua: il traffico lungo la circonvallazione di Palermo è stato paralizzato dai manifestanti che hanno occupato piazza Einstein e che adesso si spostano verso la Presidenza della regione in piazza Indipendenza, dopo aver levato il blocco che ha mandato il traffico in tilt. Una protesta che si svolge in contemporanea anche in altre parti d’Italia, come Sestri nel genovese.
AGGIORNAMENTI
12.00 Nella carreggiata laterale di viale Regione siciliana, in direzione dell’autostrada per Messina, gli operai hanno divelto alcuni cassonetti della spazzatura. La circolazione va a rilento, con le auto costrette a fare lo slalom tra i contenitori.
12.14 Si terrà il 10 gennaio l confronto tra Regione, organizzazioni sindacali e Fincantieri sul futuro dei cantieri navali di Palermo. Particolare attenzione sarà dedicata alle questioni connesse al mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali dello stabilimento palermitano. Lo ha deciso l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, che stamattina ha firmato la lettera di convocazione indirizzata alle organizzazioni sindacali – regionali e provinciali – all’amministratore delegato di Fincantieri e alla presidenza della commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana. L’incontro si terrà nei locali dell’assessorato regionale alle Attività produttive, in via Degli Emiri 45 a Palermo.
14.14 Dopo la convocazione della riunione sul futuro del Cantiere navale di Palermo nella sede dell’assessorato regionale alle attività produttive, gli operai Fincantieri hanno deciso di tornare davanti ai cancelli dello stabilimento per riunirsi in una assemblea e discutere su come proseguire la protesta contro il piano aziendale, che prevede 140 esuberi. “C’é tensione tra i lavoratori – dice Francesco Piastra della segreteria provinciale della Fiom – anche perché stamattina sono arrivate le lettere di cassa integrazione per circa 130 lavoratori, secondo quanto previsto dall’accordo siglato a Roma il 21 dicembre scorso”. “Apprezziamo la tempestività dell’assessore Venturi – prosegue il sindacalista – ma bisogna verificare la disponibilità di Fincantieri a rispettare l’accordo sottoscritto con la Regione siciliana, e in ogni caso ribadiamo la necessità di aprire un confronto a livello nazionale sulla cantieristica”. Per domani alle 8 è prevista un’assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento.
17.08 Sale la tensione tra gli operai della Fincantieri a Palermo. Mentre oggi protestavano per le strade della città, si è sparsa la notizia che 130 lavoratori proprio stamattina hanno ricevuto una lettera con cui l’azienda comunica la cassa integrazione per due anni, dal 2 gennaio al 31 dicembre 2013. A quel punto il clima si è surriscaldato, gli operai hanno deciso di interrompere la protesta solo a causa della pioggia, tornando davanti ai cancelli dello stabilimento per proseguire il presidio. Domani mattina è previsto un incontro tra i sindacati e una nuova assemblea davanti la fabbrica per stabilire se e come continuare la mobilitazione. Per la Fiom, ma anche per Fim e Uilm territoriali che non hanno riconosciuto l’accordo firmato dalle loro segreterie nazionali, non è casuale che il numero dei 130 cassaintegrati coincida con i 140 esuberi dichiarati dall’azienda e contestati dai lavoratori. “Si tratta di cassa integrazione non concordata – dice Francesco Piastra della Fiom di Palermo – questo atteggiamento dell’azienda sta producendo ulteriore tensione”.
18.56 “Il confronto tra Regione, organizzazioni sindacali e Fincantieri sul futuro dei cantieri navali di Palermo, precedentemente convocata per martedì 10 gennaio a mezzogiorno è stata, d’intesa con prefetto di Palermo Umberto Postiglione, fissata per l’indomani alle ore 11 presso la sede della prefettura”. Lo ha dichiarato l’assessore alle attività produttive Marco Venturi. “Nel corso del confronto con le organizzazioni sindacali – regionali e provinciali -, afferma una nota – l’ amministratore delegato di Fincantieri e con la presidenza della commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana si affronteranno le questioni connesse al mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali dello stabilimento palermitano”.
Pubblicato il
03 Gennaio 2012, 11:46