02 Luglio 2020, 12:52
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CATANIA – I Carabinieri della Stazione di Librino hanno arrestato il 45enne catanese Salvatore Vinciguerra, pregiudicato, perché ritenuto responsabile dei reati di estorsione ed evasione. La vicenda ha come vittima un pensionato 89enne, con moglie malata ed i figli nel settentrione per lavoro, che “tira a campare” con una pensione di 565 euro mensili e che, nonostante tutto, era stato individuato dall’arrestato come sua piccola fonte di reddito.
Il nonnino ha avuto la sfortuna d’aver come suo “vicino di casa” l’uomo che da quella abitazione, tra l’altro, non avrebbe neanche potuto allontanarsi stante la sua detenzione agli arresti domiciliari ma, questo, è solo un corollario di questa turpe vicenda. I militari, costantemente attivi sul territorio, grazie alla loro attività info investigativa avevano saputo che il pensionato, come forse altri ancora, era finito nelle grinfie del Vinciguerra che da lui pretendeva somme di denaro che variavano da 10 a 50 euro, piccole stante l’esiguità della sua pensione ma costanti nel tempo da un anno e con richiesta nei suoi confronti ogni quindici giorni circa. Stante la delicatezza della situazione e nell’intento di non esporre ad alcun rischio la vittima già di per sé terrorizzata, i militari hanno agito nell’inconsapevolezza di quest’ultima ma tenendola costantemente d’occhio ed attivando le loro risorse informative. Qualche giorno dopo, infatti, hanno scoperto che la vittima aveva fissato un appuntamento con l’estortore per la consegna della misera somma di dieci euro di fronte ad una gastronomia del viale Mario Rapisardi. L’occasione per i militari per cogliere con le mani nel sacco l’aguzzino si era pertanto materializzata e quindi, dopo aver predisposto il servizio d’osservazione e dopo che il pensionato aveva addirittura pagato anche il caffè presso un vicino chiosco al suo aguzzino e consegnatogli la banconota, i militari sono sbucati fuori arrestando il malvivente ma purtroppo terrorizzando il pensionato che nulla aveva capito sino a quel momento.
Dapprima la vittima non aveva inteso confermare alcunché ma poi, preso dallo sconforto e constatato che i carabinieri avevano già una visione più che chiara della situazione, ha confermato le sue dazioni di denaro al Vinciguerra motivate dalla paura da egli percepita per l’appartenenza di quest’ultimo al mondo della criminalità, temendo quindi che potesse far del male a lui ed alla moglie. L’uomo pertanto, che era giunto sul posto su una bicicletta abbandonando con nonchalance gli arresti domiciliari, assolte le formalità di rito è stato associato al carcere di Caltagirone.
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02 Luglio 2020, 12:52