22 Aprile 2013, 14:31
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GELA (CALTANISSETTA) – Quando lo raggiungiamo e lo interpelliamo come ‘professore’ precisa subito che non lo è più. “La scuola non mi vuole, i bambini mi additano come il maestro della droga. A che serve che mi chiama professore? Se mi concederanno la mobilità cambierò professione”.
Domenico Timpanelli, 47 anni, l’insegnante di Gela accusato, poi prosciolto perché il fatto non sussiste, di detenzione di stupefacente a fini dello spaccio, in cuore ha una grande rabbia perché “lo Stato Italiano prima mi butta in una cella a morire e poi scopre l’acqua calda cioè la mia innocenza che sempre ho sostenuto”, dice. “Ora lo Stato mi dica – aggiunge – cosa vuole fare di me che dopo tanti studi e sacrifici, con una laurea, non ho più un lavoro”.
Timpanelli, da un anno sospeso dal servizio dal Provveditorati degli Studi di Caltanissetta, prima che suonasse la campanelle d’uscita, sabato scorso, ha voluto incontrare i suoi alunni nel plesso di Cantina Sociale, ma qualcuno di loro dopo averlo notato ha gridato “maestra c’è quello della droga”. “Se dalla bocca dei bambini della mia classe escono frasi come quella, allora qualcuno ha fatto dimenticare che io sono ancora il loro maestro”.
Una collega gli avrebbe anche vietato di entrare in classe accusandolo di fare “violenza psicologica sui bambini”, invitandolo a parlare con i genitori. “A loro non ho nulla da giustificare – dice – perché non ho fatto nulla di male e nulla di cui debba vergognarmi mentre nel cortile, un gruppo di mamme inferocite per la mia presenza accerchiava e discuteva con una maestra che si vantava di avermi allontanato”.
“Ho saputo in mattinata dallo stesso Timpanelli che sabato mattina si è recato a scuola – afferma il dirigente scolastico Salvatore Giudice – . Non conosco come esattamente siano andati i fatti. Raggiungerò la succursale per incontrare maestre e alunni e farmi raccontare da loro come si è svolto l’incontro. Fino ad allora non voglio e non posso commentare la vicenda”.
L’indagine sul maestro Timpanelli, lo ricordiamo, ha avuto una svolta la scorsa settimana quando il Pm ha disposto l’archiviazione delle indagini perché il fatto non sussiste. L’insegnante, ex tour operator, era stato arrestato il 28 aprile dello scorso anno dopo che nel passaruote della sua auto furono rinvenuti e sequestrati cinque panetti di hashish per un peso complessivo di mezzo chilo e cinque grammi di cocaina. Timpanelli ha annunciato che i suoi avvocati Rocco Fausciana e Vincenzo Ricotta chiederanno anche l’esperimento giudiziale.
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22 Aprile 2013, 14:31