23 Novembre 2009, 17:53
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Conto alla rovescia in vista della cerimonia di premiazione dell’edizione 2009 (la prima dalla rinascita) del Premio nazionale di teatro Luigi Pirandello, in programma il prossimo 10 dicembre, alle 18, a Palermo, alla Società Siciliana per la Storia Patria. Alla premiazione saranno presenti i vincitori, i giurati e personalità del mondo del teatro e della cultura.
Da Ingmar Bergman a Giorgio Strehler, da Eduardo de Filippo a Luca Ronconi, da Vittorio Gassman a Tadeusz Kantor e a Dario Fo. E ancora, Harold Pinter, Bernard Minetti, Eugenio Barba, Michele Perriera, Tommaso Landolfi, Giorgio Celli, Tonino Guerra, Paolo Puppa e altri ancora. Questi sono solamente alcuni dei nomi che hanno ricevuto, negli anni, il Premio Pirandello, dalla sua nascita, avvenuta nel 1966, fino alla sua ultima edizione, nel 1997.
Dopo dieci anni, il Premio, giunto alla sua XVIII edizione e posto sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, rivive oggi grazie alla Fondazione Banco di Sicilia, e torna a ricoprire quel ruolo di osservatorio privilegiato, che gli è proprio, nell’attuale panorama teatrale.
La storia. Storicamente, la nascita del “Premio di Teatro Luigi Pirandello” (a cadenza biennale) è datata 1966, quando a volerlo era stato l’allora Presidente della Cassa di Risparmio per le Province Siciliane Ferdinando Stagno d’Alcontres, come modo per celebrare il drammaturgo siciliano in occasione del centenario della sua nascita. Da quell’anno, il Pirandello è stato organizzato dalla “Sicilcassa” sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Nella sua ultima stagione prima della rinascita, nel 1997, era stato presieduto da Giovanni Macchia e nell’arco delle sue prime diciassette edizioni aveva premiato personalità di altissimo profilo del mondo dello spettacolo, così come di primo piano erano anche i giurati che, negli anni, si sono succeduti nella commissione esaminatrice delle opere: fra questi, Carlo Bo, Nicola Chiaromonte, Sandro D’Amico, Roberto De Monticelli, Natalia Ginzburg, Leonardo Sciascia, Luigi Squarzina, Renzo Tian, Giorgio Zampa, Ferdinando Taviani e altri intellettuali del tempo.
Il “Premio di Teatro Luigi Pirandello” sorse per premiare esclusivamente opere teatrali e in diverse sue edizioni, la giuria optò per la non assegnazione del prestigioso riconoscimento, poiché i testi presentati non furono ritenuti all’altezza dell’importanza del Premio stesso. Questo avvenne a più riprese: nella prima edizione (1966-1967), ma anche nella terza (1969-1970), nella quarta (1970-1971), nell’ottava (1978-1980), nella tredicesima (1987-1988) e nella quattordicesima edizione (1989-1990).
Nel 1970 fu istituito il “Premio Internazionale”, da assegnare a una personalità di chiara fama, anche straniera, come riconoscimento dei meriti acquisiti nel corso della sua attività teatrale (autore, regista, scenografo, attore o organizzatore). Il primo a ricevere il riconoscimento internazionale fu Ingmar Bergman.
Nel 1980, al “Premio di Teatro” e a quello Internazionale fu affiancato il “Premio per la Saggistica”, riservato ad un’opera di carattere storico, critico e filologico. Il primo saggio critico premiato è stato il libro Pirandello o la stanza della tortura di Giovanni Macchia.
Undici anni dopo, nel 1991, infine, il premio per la saggistica è stato suddiviso in due distinte sezioni: una destinato ad un’opera di carattere storico-critico e l’altra a un lavoro di carattere eminentemente filologico.
Il Premio oggi. Due anni fa, la decisione di far rinascere il Premio Pirandello da parte della Fondazione Banco di Sicilia, che, nel frattempo, ne ha acquisito la titolarità. L’attuale giuria, presieduta da Giovanni Puglisi, è composta da Giorgio Albertazzi, Paolo Bosisio, Paolo Mauri, Maurizio Scaparro ed Elisabetta Sgarbi.
Il Pirandello è, dunque, un premio dalla consolidata tradizione, che oggi torna, per valorizzare il messaggio trasmesso dall’Opera del grande scrittore siciliano, ma con un’attenzione rivolta al teatro contemporaneo, nei suoi vari linguaggi e nelle differenti forme nelle quali si esprime. Una sfida, possibile proprio guardando alla propria prestigiosa tradizione come punto di riferimento di un Premio che, a pieno titolo, riprende il posto che gli spetta fra i massimi riconoscimenti del teatro italiano.
I vincitori dell’edizione 2009. Questi i premiati nelle sezioni dell’edizione 2009: Il “Premio nazionale per l’opera teatrale” è stato assegnato alla pièce inedita Wash therapy, scritta a quattro mani da due giovani esordienti, la romana Micaela Seganti (classe 1975) e il salentino Cosimo Solazzo (1976): si tratta di una commedia brillante in tre atti, che affronta il tema dell’amore in modo del tutto inconsueto ed è ambientata in una lavanderia, crocevia di persone e storie.
Il “Premio Internazionale” è andato a Corrado D’Elia, trentacinquenne, attore, regista, organizzatore e operatore culturale. “Premio Internazionale – Targa d’Oro” a Gianfranco De Bosio, veronese di nascita, personalità di spicco nel panorama teatrale italiano, che eccelle nell’arte della regia, cui ha dedicato la propria vita con passione ed entusiasmo. Il “Premio per il saggio storico-critico” è andato al libro I maestri della ricerca teatrale. Il Living, Grotowski, Barba e Brook di Franco Perrelli, edito da Laterza e infine, il “Premio per il saggio filologico” è stato assegnato a Luigi Pirandello. Maschere nude. Opere teatrali in dialetto vol. IV (2007), a cura di Alessandro D’Amico e Alberto Varvaro, edito da Mondadori nella collana “I Meridiani” e con un’introduzione di Andrea Camilleri .
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23 Novembre 2009, 17:53