Torna in Italia il “re delle slot” |E’ il catanese Francesco Corallo

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17 Agosto 2017, 18:43

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ROMA – Torna in Italia Francesco Corallo, il 56enne catanese arrestato lo scorso 13 dicembre nella sua villa a Saint Martin (Antille Olandesi) nell’ambito dell’operazione Rouge et Noir su un imponente giro di riciclaggio di denaro. Il “re delle slot machine” è arrivato oggi all’aeroporto Fiumicino scortato dagli agenti dello SCIP, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Il catanese, lo scorso anno, è stato arrestato unitamente al suo braccio destro Rudolf Theodoor Anna Baetsen.

Il catanese sarebbe a capo – secondo la Guardia di Finanza di Roma – di un gruppo criminale dedito al riciclaggio di denaro. Corallo è considerato – a seguito delle indagini eseguite dallo Scico. della Guardia di Finanza di Roma con il coordinamento dello Scip – il promotore “di un’associazione a delinquere a carattere transnazionale specializzata nel riciclaggio di grosse somme di denaro ricavate dal mancato versamento delle imposte sugli introiti delle slot machine”, scrivono gli inquirenti romani.

L’operazione “Rouge et noir”, coordinata dalla Dda di Roma, a dicembre dello scorso anno ha permesso di scoprire il meccanismo messo in piedi da Corallo e i suoi “sodali” per riciclare soldi sporchi mediante numerosi trasferimenti di denaro all’estero. Il sistema era stato creato al fine di eludere il pagamento dei tributi erariali. Nel ciclone investigativo sono finiti noti esponenti del mondo politico ed economico italiano. E secondo le stime degli investigatori il gruppo criminale avrebbe guadagnato oltre 200 milioni di euro.

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Corallo torna in Italia ma non finisce in carcere. Il re dei casinò, infatti, dopo le formalità che sono state espletate negli Uffici della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, sarà sottoposto all’obbligo di dimora, all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e al divieto di espatrio. Per Corallo infatti sono scaduti i termini di custodia cautelare. Al catanese sono stati notificati – ad opera di militari dello Scico della Guardia di Finanza di Roma – numerosi decreti di sequestro di denaro, conti correnti, quote societarie, beni mobili ed immobili, anche all’estero.

L’imprenditore a soli 20 anni decise di trasferirsi nelle Antille Olandesi per investire nei casinò e nel gioco d’azzardo. Affari che gli avrebbero permesso di accumulare una grande fortuna. Patrimonio ora al centro dell’inchiesta della Dda di Roma. Il padre, Gaetano Corallo, aveva legami con la famiglia Santapaola e in particolare con il capomafia Nitto. Va precisato per dovere di informazione che Francesco Corallo, tornato oggi a Roma, non è stata mai contestata l’aggravante mafiosa.

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17 Agosto 2017, 18:43

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