30 Novembre 2015, 22:22
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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Al di là di crisi e cambi in panchina, Sassari è pur sempre campione d’Italia. L’ha capito sulla propria pelle l’Orlandina, che non riesce ad arginare la fisicità della squadra di Calvani, al ritorno in massima serie dopo le avventure sfortunate di Barcellona e Napoli. Un ritorno ai limiti della perfezione, rispecchiato dal 52-77 del PalaFantozzi, ma ancor di più da una prestazione di squadra che difficilmente sarebbe stata immaginabile con un nuovo coach appena insediato in panchina. Trascinati dai diciotto punti di Haynes (4/5 dall’arco) e dai diciassette di Eyenga, la Dinamo passeggia in Sicilia senza che i biancazzurri guidati da Griccioli riescano mai a mettere in discussione la superiorità degli ospiti. In casa Orlandina, esordio amaro per Vojislav Stojanovic: per il giovane talento proveniente dalla Stella Rossa soltanto due punti in dodici minuti di gioco, così come per il rientrante Ilievski, finalmente recuperato dopo un mese di assenza per infortunio.
Sette punti di fila messi a segno da Varnado aprono un match complicato sin dalle prime battute per l’Orlandina, che non riesce a limitare il lungo della Dinamo e non trova il canestro dal campo. Oriakhi e Bowers timbrano il cartellino solamente dalla lunetta, ma i sardi scappano subito sul 2-11 e Griccioli è costretto a chiamare timeout. L’Orlandina reagisce col primo tiro messo a segno della serata, una tripla di Jasaitis, dopodiché accorcia le distanze a quattro lunghezze con Metreveli e Stojanovic. Formenti dall’arco ricaccia dietro Capo, che alla prima sirena è sotto 11-18. Il timido tentativo di rimonta si spegne già nel secondo quarto: Basile appoggia per il -5 e da lì in poi è monologo Sassari. I liberi di Eyenga e la tripla di Petway valgono il +10, poi Stipcevic “doppia” per due volte le distanze, che vedono gli ospiti avanti di sedici. L’Orlandina continua a collezionare palle perse con Laquintana (4 su 11 totali nel primo tempo) e dall’arco arriva il +19 siglato da Haynes. Ilievski allo scadere alleggerisce il passivo, che a fine secondo quarto è un impietoso 22-39 per la squadra di Calvani.
Bowers e Oriakhi provano a tenere in vita Capo d’Orlando, che però soccombe subito dinanzi al talento di Sassari. I due americani dell’Orlandina riescono a ridurre le distanze fino a tredici punti, ma i sardi hanno nel contropiede un’arma micidiale. Haynes e Logan la sfruttano al meglio e riportano il massimo vantaggio a +19, con Sassari in fuga nonostante l’esclusione di Varnado, in panchina con quattro falli. I paladini sparano l’ultima cartuccia con il parziale 5-0 siglato da Laquintana, ma Haynes punisce ancora due volte dall’arco per il +18 con cui ci si avvia all’ultima frazione di gioco. Qui l’Orlandina prova ad attaccare il ferro con Metreveli, che affonda a canestro per due volte e riduce il distacco sul 42-56, salvo poi proseguire con la sagra delle palle perse. Da una di queste nasce il contropiede per la tripla di Stipcevic, che di fatto mette il lucchetto al match. Petway ed Eyenga dominano nel parziale 12-0 che allunga il divario a ventotto punti, evidenziando ancor di più il k.o. tecnico di Capo. Alla sirena il risultato finale è di 52-77, una batosta pesante per un’Orlandina mai realmente in condizione di competere.
BETALAND CAPO D’ORLANDO-BANCO DI SARDEGNA SASSARI 52-77 (11-18, 22-39, 38-56)
ORLANDINA – Laquintana 7, Perl 2, Jasaitis 8, Bowers 6, Oriakhi 12, Stojanovic 2, Ihring ne, Basile 2, Ilievski 2, Nicevic 4, Munastra ne, Metreveli 7. Allenatore: Griccioli.
SASSARI – Haynes 18, Logan 6, Sacchetti 2, Eyenga 17, Varnado 9, Petway 5, Formenti 3, De Vecchi 5, Alexander, D’Ercole ne, Marconato ne, Stipcevic 12. Allenatore: Calvani.
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30 Novembre 2015, 22:22