Tortora, a trent’anni dalla morte |Il ricordo di Avvocatura e Futuro

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18 Maggio 2018, 17:57

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CATANIA – “Cosa è cambiato nella giustizia penale italiana sotto il profilo normativo e processuale”. A partire da quando, però? A trent’anni dalla morte di Enzo Tortora, vittima eccellentissima della malagiustizia, se lo chiedono quelli dell’associazione forense “Avvocatura e Futuro”. Il convegno è stato aperto oggi nell’Aula Adunanze del Palazzo di Giustizia di Catania e moderato dalla giornalista e sociologa Gabriella Magistro. “Nonostante si prevedesse che con il codice Vassalli certe storture non accadesse più, la situazione non è cambiata. Anzi, è peggiorata. Si pensi soIamente che il suo dramma si concluse in tempi tuttavia ragionevoli, oggi invece i processi durano all’infinito”, lo dice a margine dell’evento Giuseppe Lipera, presidente di AeF. “Oggi dobbiamo fare anche i conti – ha aggiunto – con la stortura del giudizio abbreviato, che premia i colpevoli e non difende gli innocenti”. A termine del convegno, l’attore Nicola Costa ha letto una lettera scritta da Tortora alla compagna Francesca durante la detenzione nel carcere romano di Regina Coeli. Una performance emozionante che ha provocato la standing degli avvocati e studiosi presenti in aula.

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18 Maggio 2018, 17:57

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