09 Marzo 2013, 07:00
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CATANIA – Gli elettori hanno lunga memoria. Non è stata, infatti, dimenticata la dichiarazione del giovane deputato autonomista, Toti Lombardo, rilasciata alla trasmissione La Zanzara di Radio 24 pochi giorni dopo la conquista di un seggio a Sala D’Ercole. Il tema (annoso) affrontato era stato l’indennità dei parlamentari siciliani. “Io voglio ridurre le indennità – sosteneva il 31 ottobre 2012 a Radio 24 – ma non dimezzandola o demolendola, perché io penso che chi lavora bene si deve spostare, deve aprire delle segreterie, deve avere dei collaboratori e del personale qualificato per l’attività legislativa, e per fare questo deve avere le risorse”. Ma di quanto si può ridurre questo stipendio? “Io penso – rispose Toti a Cruciani – che si può arrivare anche fino al 50%”. Ora sono trascori oltre 4 mesi dall’intervista e con i colleghi del Movimento 5 Stelle che alle promesse hanno portato i fatti le parole del figlio dell’ex governatore ritornano alla mente. I grillini hanno restituito una parte del loro compenso da parlamentare alle casse della Regione e non appena sarà approvata la legge di stabilità, il fondo raccolto servirà per finanziare un progetto di microcredito destinato alle piccole imprese. Toti Lombardo dal canto suo non ha abbandonato l’idea dei tagli, ma il suo è un progetto di legge più ampio che “prevede – precisa – una riduzione delle indennità ancorata a un sistema per la qualità della legislazione e affinché i deputati producano di più”. Rispetto all’intervista rilasciata a Radio 24 qualcosa è cambiato per l’esponente del Partito dei Siciliani, su cifre, percentuali e numeri, infatti, la sua opinione è molto lontana da quella del gruppo guidato da Giancarlo Cancellieri. “Se la questione – afferma a LiveSiciliaCatania – deve essere semplicemente quanto guadagnano e poi ci accontentiamo di deputati che sono delle capre, ossia persone che non fanno nulla, questa è una proposta dei grillini e la lasciamo a loro. A noi interessa – sottolinea – un sistema per ridurre i costi e parallelamente migliorare la qualità della legislazione e dei deputati”.
Appena eletto, in un’intervista a Radio 24, aveva dichiarato l’intenzione di presentare una proposta per una riduzione dello stipendio di parlamentare del 50%. Esiste ancora questo progetto?
Certo. Stiamo lavorando a un disegno di legge sulla riduzione dei costi delle indennità parlamentari.
Quindi state lavorando come Partito dei Siciliani a questo disegno di legge?
Sto lavorando io come deputato e poi mi confronterò con il mio gruppo. Preciso che questo disegno di legge non riguarda la riduzione totale o parziale, ma inciderà sulla riduzione dei costi per risparmiare e far lavorare meglio noi deputati, che è poi quello che chiedono gli elettori.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle in merito alla riduzione delle loro stipendio di parlamentare hanno già attuato un’iniziativa concreta che è quella di destinarla a un fondo specifico. Lei cosa ne pensa?
Ognuno agisce come ritiene opportuno.
Pensa ancora che sia opportuna una riduzione?
Io penso sia giusta una riduzione in un sistema che calcoli l’indennità basandosi sull’andamento dell’economia. La riduzione dei costi della politica è un tema che affronteremo come Partito in generale, ma avrà come obiettivo principale quello dell’utilizzo delle risorse, perché è fondamentale che l’indennità serva per fare attività parlamentare. Il problema non è quanto costa un parlamentare, il vero problema è che il parlamentare va in aula e c’è il rischio che in cinque anni non fa nulla. Quindi noi cercheremo di creare un sistema affinché il lavoro del deputato sia qualificato. Per fare questo, sicuramente, avrà bisogno di professionisti e di persone che gli diano una mano. Quindi, invece, di utilizzare le indennità per fini personali l’ha utilizzi per fare le leggi, che è quello che serve alla Sicilia e all’Italia.
Nello specifico ci sarà un taglio dell’indennità?
Noi stiamo facendo un disegno di legge per un sistema di riduzione dei costi e per aumentare la qualità del lavoro.
Ma parlando in termini numerici, quando guadagnerà un parlamentare se questa proposta diventerà legge?
Il problema non è solo quanto si guadagna, il problema è cosa fanno i deputati.
Ma lei aveva parlato di riduzione dell’indennità? Questa intenzione c’è ancora?
Certo che c’è. Una riduzione che deve essere ancorata a un sistema che farà lavorare di più i deputati. Il problema della legislazione italiana e regionale è che non è qualificata. Cosa si fa per migliorare la qualificazione e la qualità della legislazione? Come interveniamo? Queste sono le domande che mi sono posto io. Se la questione deve essere semplicemente quanto guadagnano e poi ci accontentiamo di deputati che sono delle capre, ossia persone che non fanno nulla, questa è una proposta dei grillini e la lasciamo a loro. A noi interessa, lo ripeto, un sistema per ridurre i costi e parallelamente migliorare la qualità della legislazione e dei deputati.
Ma facendo un esempio numerico: su uno stipendio iniziale di 10 mila euro applicando la riduzione quanto guadagnerà un deputato regionale? 5 mila? 7 mila? E’ prevista una proporzione o una percentuale di riduzione delle indennità?
Non c’è alcuna proporzione. Io non faccio un mero taglio. Io all’epoca dissi che presentavo un disegno di legge sulla riduzione. Mi chiesero: di quanto? Si poteva arrivare anche a dimezzarlo. Non è questo il problema, però. Si può dimezzare e si può persino azzerare. La domanda è: a cosa serve la riduzione? La questione centrale è che 1000 deputati a Roma e 90 a Palermo guadagnano 10 mila euro oppure che purtroppo molte di queste persone fanno poco per l’Italia? Io penso che il problema più importante sia questo. Quindi io parto da un altro punto di vista: cosa fanno questi deputati? E soprattutto quello che percepiscono lo utilizzano per fare politica o per farsi i fatti suoi?
La sua idea è chiara. Ma ci sarà una riduzione?
Certo che ci sarà una riduzione.
Di quanto?
Purtroppo ormai la stampa cerca solo questo tipo di risposta. Per poter scrivere titoli: propone meno 50%, etc. Non è questa la domanda che serve.
Allora dica lei.
Serve un sistema che prevede da una parte la riduzione e dall’altra l’utilizzo di queste somme per fare qualcosa di utile alla Sicilia. Non sono i 30 mila euro in più dei grillini che risolvono i problemi della Regione. In sintesi: io presenterò un disegno di legge che prevede una riduzione delle indennità ancorata a un sistema per la qualità della legislazione e affinché i deputati producano di più.
Quando conta di presentare questo disegno di legge?
Stiamo anche lavorando anche ad altro. Quanto sarà pronto, appena sarà adeguato, appena sarà una proposta di legge valida sarà presentata. Non ho ansie da prestazione.
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09 Marzo 2013, 07:00