Totò e Vicé ai Cantieri Culturali alla Zisa per FLM Arts&Theater - Live Sicilia

Totò e Vicé ai Cantieri Culturali alla Zisa per FLM Arts&Theater

Sul palco un cast importante: Rosario Palazzolo, Antongiulio Pandolfo, Egle Mazzamuto, Sabrina Petyx

PALERMO – Il programma di FLM Arts&Theater ai Cantieri culturali alla Zisa prosegue con “Totò e Vicé” di Franco Scaldati messo in scena come operina musicale per ombre e voci nell’originale adattamento e regia di Giuseppe Cutino. Sul palco un cast importante: Rosario Palazzolo, Antongiulio Pandolfo, Egle Mazzamuto, Sabrina Petyx. Le musiche originali sono di Maurizio Curcio interpretate da Pier Paolo Petta, i costumi di Mario Dell’Oglio per Dell’Oglio Palermo 1980.

NOTE DI REGIA

“In questo tempo empio, effimero, d’individualismo e competitività; in questo tempo pandemico pieno di solitudini divorate dalla paura e di morti fagocitate dall’isolamento; in questa epoca terribile e lancinante – dice Giuseppe Cutino – Totò e Vicé, personaggi reietti, affermano il loro esistere attraverso l’altro. Volere mettere in scena il mondo e la poetica di Franco Scaldati, uno dei più grandi autori del 900 è una scommessa ardua e l’unico modo possibile per rendere omaggio a questo classico del nostro teatro, per me era quello di potere accompagnare la musicalità dei testi di Franco con una nuova musica, che non si fosse mai accostata alle sue parole; così ho coinvolto Maurizio Curcio e gli ho affidato l’arduo compito di tradurre in note quelle parti che, per me, dovevano rappresentare l’Autore: ho chiesto, per ogni brano, specifiche sonorità ed ho inventato due nuovi personaggi, due Creature che non esistono in Totò e Vicè ma che da questo testo prendono vita: la parola parlata e la parola cantata. Ne è venuto fuori un piccolo lavoro teatrale in musica, una Operina, che ci ha fatto viaggiare, sognare, vivere e respirare il nostro tempo attraverso parole di un tempo solo apparentemente lontano. Con umiltà ci siamo accostati al Maestro per prenderne le distanze e riuscire, attraverso la nostra poetica e la de-costruzione delle Sue parole, ad unire mondi all’apparenza distanti ma i cui confini sono così labili da potere essere varcati con un semplice soffio”.

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