09 Settembre 2024, 11:39
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PALERMO- L’assist della memoria è arrivato puntuale, come quando calcavano insieme i campi, con la maglia della Nazionale e della Juventus. Il nome di Roberto Baggio risplende accanto a quello di Totò Schillaci, in lotta contro la malattia, con la chiosa di parole d’amore. L’incoraggiamento è un dolce grido di battaglia. “Forza Totò!”.
Un passaggio d’affetto sui social, nelle fanpage, per abbracciare un ragazzo palermitano che si è fatto volere bene, con la sua schietta e spontanea generosità. Ricordi preziosi che mettono insieme i diamanti di un calcio che fu, con le foto indimenticabili che li ritraggono accanto. E sempre quel grido: “Forza Totò!”.
Un altro assist denso di rapporti umani veri è rimasto impresso. Mondiali italiani: la squadra di Azeglio Vicini, tecnico gentiluomo, subisce la cocente delusione dell’eliminazione in semifinale, a Napoli, per mano dell’Argentina di Maradona. Giochiamo la ‘finalina’ per il terzo e quarto posto con l’Inghilterra.
L’Italia segna un magnifico gol proprio con Baggio, in sospetto fuorigioco: dribbling a rientrare e appoggio sotto l’incrocio della porta di Peter Shilton. Gli inglesi pareggiano con David Platt. Rigore per noi. Tocca a Baggio che cede a Totò Schillaci la trasformazione e gli offre il titolo di capocannoniere del torneo.
Lo stesso Schillaci raccontò: “Robi prese il pallone e mi disse: segna e vinci il titolo di capocannoniere”. Un rapporto bello, intenso, con qualche baruffa, normalissima, poi risolta.
Una storia condita dall’ironia, fra due uomini diversi e gemelli. Raccontò ancora Totò: “Una volta, in ritiro, sentii strani rumori provenienti dal bagno. Mi preoccupai e corsi ad aprire la porta: era Roberto che stava pregando”.
E c’è bisogno di preghiere, in questa partita difficilissima che Totò Schillaci, il nostro Totò, sta giocando. Le carezze non mancano. Sono tutti assist, passaggi d’amore.
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09 Settembre 2024, 11:39