25 Giugno 2015, 09:10
2 min di lettura
CATANIA. Tutti rinviati a giudizio. Dopo oltre cinque ore di camera di consiglio il gup di Catania
GLI IMPUTATI. Vincenzo Barbatano, Claudio Brischetto, Aldo Camuto, Vincenzo Salvatore Chisari, Leonardo Di Bella
L’INCHIESTA. E’ il 10 dicembre del 2013 quando su Mascali si abbatte un vero e proprio terremoto giudiziario. L’inchiesta “Town hall”, avviata nel 2011 dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Giarre, sfocia in dieci ordinanze di custodia cautelare, quattro in carcere e sei ai domiciliari. Tra i destinatari dei provvedimenti, emessi dal Gip Anna Maggiore su richiesta del sostituto procuratore di Catania Alessia Natale, ci sono l’ex sindaco Filippo Monforte e l’ex presidente del Consiglio comunale Biagio Susinni, rinchiusi in carcere, ma anche imprenditori, professionisti ed esponenti della criminalità organizzata.
L’operazione, che giunge a 8 mesi dallo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose, svela quello che l’accusa non esita a definire un vero e proprio “sistema Mascali”. Mazzette, affidamenti diretti, speculazioni edilizie e soprattutto varianti al piano regolatore per trasformare in edificabili terreni agricoli. Questo il meccanismo su cui, secondo la Procura di Catania, si fonda quel sistema. Le accuse, contestate a vario titolo, sono corruzione continuata aggravata dal metodo mafioso, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposta e millantato credito. Ben sette le fattispecie di corruzione contestate al solo Biagio Susinni, nove in tutto i capi d’imputazione mossi nei suoi confronti. Tra le aggravanti contestate all’ex presidente del Consiglio comunale anche quella di aver agevolato gli interessi economici del clan Laudani, tramite il referente Alfio Romeo.
LE REAZIONI. Biagio Susinni , imputato principale
Pubblicato il
25 Giugno 2015, 09:10