Tra Politiche e new entry| Ecco la nuova Sala delle Lapidi

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06 Gennaio 2013, 07:30

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PALERMO – Sala delle Lapidi si prepara ad accogliere alcuni volti nuovi. Le imminenti elezioni politiche, infatti, potrebbero portare non poche novità fra gli scranni di Sala delle Lapidi a soli nove mesi dalle ultime Comunali.

Partiamo dal Pdl. Sia il capogruppo Giulio Tantillo, che il consigliere Giuseppe Milazzo, scalpitano per entrare il primo alla Camera e il secondo all’Ars, dove si libererebbe un posto. “Promozioni” date quasi per certe e che aprirebbero le porte di Palazzo delle Aquile al primo e al secondo dei non eletti: Giovanni Melia, assessore provinciale ma in scadenza viste le imminenti elezioni anche a Palazzo Comitini, in quota Scoma, e Sebastiano Drago, ex presidente della commissione Bilancio nella precedente consiliatura e oggi vicino al presidente del Senato Renato Schifani.

“Dopo Angelino Alfano, Dore Misuraca, Giuseppe Marinello e un eventuale ospite di rilievo – dice Tantillo a Livesicilia– mi sembra naturale che in lista ci sia io, che sono il capogruppo della quinta città d’Italia e sono ormai alla mia quarta consiliatura consecutiva”. Consiliature sempre benedette da una messe di voti, anche nel 2012 quando Tantillo è stato il più votato non solo del Pdl ma di tutto il consiglio comunale. “Io sono sereno – continua il capogruppo – che il partito stia lavorando per questo, non accetteri altri nomi. In caso contrario, lo considererei un atto di sfiducia”.

Una “minaccia” ai berlusconiani palermitani, già in allarme per i mal di pancia di Francesco Cascio e che temono di perdere un altro campione dei consensi che non si è candidato alle ultime Regionali proprio per tentare il salto alla Camera. E conti alla mano, Tantillo dovrebbe avere il posto garantito. Nel 2008, nel collegio della Sicilia occidentale, il Pdl conquistò 25 seggi; considerando che, secondo quanto annunciato dal Cavaliere, sono il 10 per cento degli uscenti dovrebbe essere riconfermato, solo tre posti sarebbero garantiti a chi è già deputato, più un eventuale quarto a un ospite di rilievo come Saverio Romano.

Sul piede di partenza dovrebbe essere anche Milazzo, vicinissimo all’ex sindaco Diego Cammarata e arrivato primo dei non eletti alle ultime Regionali. La candidatura di Salvino Caputo come capolista al Senato di Fratelli d’Italia dovrebbe liberare un posto a Palazzo dei Normanni, ma a blindare il salto di qualità ci sarebbe anche la probabile candidatura, sempre a Palazzo Madama, di Francesco Scoma, capogruppo all’Ars. Se però i piani dovessere saltare, è chiaro che Tantillo e Milazzo potrebbero guardarsi intorno e cercare collocazione altrove, magari proprio nel partito di Ignazio La Russa, come ipotizzato da Live Sicilia.

Passiamo al Pd. Le liste non sono ancora state ufficializzate, ma sembra scontato che il capogruppo dei democratici a Sala delle Lapidi, Teresa Piccione, vicinissima a Giuseppe Lupo, abbia ormai staccato il biglietto per Roma. Arrivata terza alle primarie del 30 dicembre, il suo nome dovrebbe figurare fra quelli sicuri anche in caso di sconfitta, specie alla luce della diminuzione dei nomi del listino Bersani in Sicilia. Ad entrare a piazza Pretoria sarebbe il renziano Salvo Alotta, ex vicepresidente vicario rimasto fuori a maggio per una manciata di voti. E a quel punto potrebbe aprirsi anche la partita per il ruolo di capogruppo con un altro veterano come Rosario Filoramo, con Alotta deciso a riprendersi spazio nel partito forte dell’ottimo risultato ottenuto dalla corrente renziana nelle ultime consultazioni.

Infine, altri due consiglieri scalpitano in vista delle Politiche. Il primo è Pino Faraone, eletto con Marianna Caronia ma già alle Regionali candidato con Rosario Crocetta: l’annuncio del passaggio al gruppo Misto in quota Megafono sarebbe l’ufficializzazione di una candidatura al Senato sotto le insegne della lista guidata da Beppe Lumia. Il secondo, invece, è Giulio Cusumano, capogruppo Udc, che starebbe provando a giocarsi la partita sia con Crocetta che con i casiniani. In caso di elezione, al loro posto entrerebbero l’assessore provinciale Paolo Porzio e Piero Polizzi.

Nessun candidato, invece, in casa Idv. Ma è chiaro che il mancato raggiungimento del quorum scatenerebbe un terremoto tra i dipietristi su scala nazionale e spingerebbe il sindaco Leoluca Orlando a cercare altrove collocazione, con conseguenze difficilmente prevedibili su un gruppo consiliare già segnato da sempre più frequenti spaccature e con mini-gruppi già all’opera.

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06 Gennaio 2013, 07:30

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