Accuse di maschilismo: | le attiviste siciliane con Grillo

di

11 Novembre 2012, 18:27

2 min di lettura

PALERMO – In politica, come nello spettacolo, più si acquista visibilità, più si scopre il fianco alle polemiche e le dichiarazioni vengono passate e ripassate sotto lo scanner mediatico. Dovrebbe saperlo bene Beppe Grillo, quale showman navigato, e invece, da una battuta sul web, dove, si sa, lo humor ha meno presa che in tv o in piazza durante un comizio, scoppia la polemica sul presunto maschilismo del leader del movimento che in Sicilia ha portato nel parlamento regionale ben sei delle quindici donne elette. Stavolta però l’accusa non proviene da un giornale o da uno dei tanti odiati talk show, ma viene dall’interno, da quella Federica Salsi a cui furono rivolte, pur senza nominarla espressamente, le invettive dell’ormai ex comico genovese, che sul suo blog, dopo la partecipazione della consigliera bolognese a Ballarò, parlò della smania di prender parte agli show televisivi come della stimolazione del punto G, rinnovando il divieto ai suoi di frequentare i salotti del piccolo schermo. “È stato veramente sgradevole, un maschilista come altri” ha dichiarato la Salsi a la Stampa parlando di Grillo.

In difesa di Grillo accorrono però puntuali le sei movimentiste elette in Sicilia che per due giorni di fila irrompono nel popolare Blog del loro portavoce citate dapprima con un accorato comunicato a firma “Cittadine in MoVimento”, che si conclude con un provocatorio “Ci vedremo in parlamento e sarà un orgasmo femminile”. Poi in prima persona, con una lettera aperta. “Per la prima volta nella storia – scrivono le neo deputate Claudia La Rocca, Valentina Palmeri, Angela Foti, Gianina Ciancio, Vanessa Ferreri e Valentina Zafarana nel documento che firmano per esteso – entreranno all’Ars 15 donne  sei delle quali del Movimento Cinque Stelle. Insomma, il Movimento che viene a più riprese tacciato da Tv e giornali di maschilismo rappresenta il 40 percento delle donne di tutto il parlamento regionale”.

Articoli Correlati

Dunque, un padre padrone maschilista che non ha remore nel utilizzare battute e luoghi comuni di berlusconiana memoria, come sostengono la Salsi ed altre attiviste che sul profilo Facebook della consigliera le hanno espresso solidarietà, oppure un ispiratore pluralista? Le deputate siciliane non hanno dubbi in merito e si concedono, in conclusione, anche di scherzare con un facile doppio senso, quasi a riprendere la provocatoria chiusura del comunicato del giorno precedente. “Le barriere sono abbattute – scrivono – Nella nostra terra, in cui lavora solo il 34,7 percento, delle donne … Noi faremo della nostra terra l’eccellenza della partecipazione delle donne grazie al nostro lavoro al parlamento regionale e a quello esemplare di migliaia di migliaia di attivista in tutta l’isola… e sarà un piacere!”

 

Pubblicato il

11 Novembre 2012, 18:27

Condividi sui social