03 Ottobre 2010, 23:25
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Le migliaia di giovani che hanno conosciuto oggi il Papa in piazza Politeama tornano alle loro case. Anche Benedetto XVI non è più qui, a Palermo. Rimane tanto però negli occhi, nelle orecchie, nella memoria, a chi ha passato questo pomeriggio in loro compagnia. Difficile da dimenticare sarà il boato che ha accolto l’appello più accorato di Sua Santità: “Non cedete alle suggestioni della mafia. È solo una strada di morte”.
Anche ad occhi profani non è sfuggita l’emozione del Santo Padre, accolto come un parente stretto al quale si dà del tu senza nemmeno rendersene conto. Tanto che Benedetto (semplicemente, come lo hanno chiamato tutti qui), lo dice a chiare lettere quanto ci ha tenuto a quest’appuntamento: “È l’incontro centrale della mia visita”.
E i giovani? Dopo tanta attesa danno voce e corpo al loro entusiasmo. Gridano il nome di quello che per loro è “un nuovo amico”, si alzano sulle punte dei piedi per non perdere nemmeno un secondo della sua presenza lì vicino a loro. Alcuni, nel pieno dell’emozione, si schernisono forse per non lasciare andare con le parole quello che hanno sentito e appreso.
Altri sono contenti di comunicare il loro stato d’animo. “Quello che mi rimane di quest’incontro? Una grande speranza nel futuro”. Lui si chiama Matteo. “Le parole del Papa che mi hanno colpito di più sono state quelle contro la mafia – continua – Ci ha detto che combatterla non è difficile”. Seduto vicino a Matteo, su un gradino, c’è il suo amico Dario: “Ora abbiamo tanta speranza in più”. “Quella che provo per adesso è tanta gioia. Il Papa ha detto delle cose importanti – a parlare è Sonia -, soprattutto quando ha parlato della famiglia. Mi ha commossa”. C’è poi chi come Oliviero parla di “una sensazione di fede ritrovata”. “Spero che tutti i giovani come me adesso capiscano che dobbiamo camminare tutti assieme”, scandisce Adriano.
Alle sedici, orario d’inizio dell’appuntamento che era il momento conclusivo del convegno iniziato venerdì a Isola delle Femmine “Lo sguardo del coraggio…per un’educazione alla speranza”, sono iniziati i canti e i momenti d’animazione sul palco. Primo ad esibirsi è stato Lello Analfino, cantante dei siciliani Tinturia. Piazza Politeama era già un tappeto di ragazzi. Un mega sit-in, la manifestazione pacifica di quelli che dal palco sono stati definiti “i ribelli non violenti”.
Poco a poco la piazza si è riempita. Una grande adunata di fedeli. Persone di tutte le età. Quando mancavano pochi minuti alle diciotto, l’annuncio: “Il Papa è tra noi”. Mezz’ora prima scandita, tra le altre, dalle parole di due ragazzi, Giorgia e Dario, che hanno salutato a nome di tutti il Pontefice, con un’esortazione: “Cammini con noi, Santità”. Quindi il messaggio di Benedetto XVI.
“Siete alberi che affondano le loro radici nel fiume del bene – ha detto Papa Ratzinger – Non abbiate paura di contrastare il male. Siete una foresta che cresce silenziosa, capace di portare vita e rinnovamento”. Nelle sue parole non è mancato il ricordo di Don Pino Puglisi, come esempio di impegno coraggioso e necessario.
Infine il Padre Nostro, recitato all’unisono dalla piazza. Suggello di un’unione.
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03 Ottobre 2010, 23:25