22 Giugno 2012, 16:44
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C’è anche un ingegnere aerospaziale a vigilare sui mezzi di comunicazione siciliani. E il satelliti non c’entrano nulla. È stato scelto ieri, infatti, il nuovo comitato direttivo del Corecom. L’organismo che si occupa appunto del monitoraggio delle emittenti televisive, della “par condicio”, dei programmi per l’accesso. Un organismo “ibrido” composto da personale della Regione siciliana e da un comitato di vertice scelto dalla politica.
Come del resto sancito da una legge regionale del 2002, infatti, i componenti del Corecom sono nominati dal presidente dell’Ars, sentiti i presidenti dei gruppi parlamentari, in modo da rispecchiare la consistenza di ogni singolo gruppo parlamentare.
Un esempio di “illuminata lottizzazione”, quindi, confermata dalle recenti nomine. L’ingegnere aerospaziale cui accennavamo, infatti, è Vincenzo Tanania, candidato non eletto alle ultime elezioni amministrative palermitane. Tanania, come è noto, è molto vicino al capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici, che ne ha proposto la nomina come appunto indicato dalla legge. E così è stato per gli altri. Mentre il presidente del Corecom, Ciro Di Vuolo è assai gradito al presidente dell’Ars Francesco Cascio, vicino al Pdl è anche Salvatore Li Castri. Quest’ultimo, dipendente dell’Unicredit-Banco di Sicilia, ma anche tesoriere dell’Ordine dei giornalisti siciliano, è infatti molto vicino al coordinatore provinciale degli azzurri, Francesco Scoma.
Salvatore Librizzi, invece, è espressione dell’Udc. Di Gianpiero D’Alia, in particolare. “Ma che sia chiaro – ha precisato Librizzi – io non sono lì per motivi politici. Sono stato scelto perché sono un avvocato amministrativista”. Sarà. Certamente Librizzi fa politica in modo molto attivo, visto che è stato anche candidato sindaco per una coalizione Udc-Pd a Capo d’Orlando.
E originaria del Messinese è anche l’avvocato Monica Angela Piccione. E la sua nomina ha un’origine “trasversale”. L’indicazione del suo nome infatti sarebbe giunta direttamente da Raffaele Lombardo e dal vicepresidente Santi Formica. In questo caso, insomma, il presidente della Regione ha scelto da sé, come conferma il capogruppo dell’Mpa all’Ars Nicola D’Agostino: “Io non ho indicato nessuno. Il gruppo Mpa in Assemblea non ha proposto alcuna nomina”.
Ma quanto costa il Corecom? L’ultimo bilancio recentemente approvato all’Ars ha previsto, per le spese di funzionamento dell’ente, una somma di 210 mila euro annui. Una cifra che ha subito dei forti tagli rispetto ai 340 mila euro di un paio di anni fa. E in effetti, s’è anche ridotto il numero dei componenti del comitato direttivo: da 6 a 4 (escluso il presidente). Le loro indennità? Dai circa 34 mila euro lordi l’anno del presidente ai circa ventimila lordi per i componenti.
Oltre al comitato direttivo, però, il Corecom può contare su 14 dipendenti della Regione (un dirigente e tredici tra funzionari e istruttori. Tutti dipendenti della Segreteria generale, i cui stipendi costano, complessivamente, qualcosa come 500 mila euro lordi.
I nuovi arrivati al comitato direttivo sostituiscono i vecchi, anche loro ovviamente legati alla politica. Era il caso, ad esempio, di Alfredo Maria Cavallaro che è stato l’esperto in comunicazione del deputato dell’Udc Raffaele Nicotra, di Simone Di Stefano che ha curato la comunicazione del deputato Pd Davide Faraone, di Ina Modica che in passato ha lavorato come addetto stampa di Salvino Caputo al Comune di Monreale e Alessandra Palma, legata all’Mpa tramite il fratello Roberto che fu consigliere a Palermo proprio col movimento autonomista. Quando si dice “la par condicio”.
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22 Giugno 2012, 16:44