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Maturità 2024, partito il toto-tracce

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21 Maggio 2024, 09:05

4 min di lettura

ROMA – Gli immancabili D’Annunzio e Pirandello, gli “usati sicuri” Ungaretti e Montale, ma anche la stretta attualità, come il conflitto tra Israele e Palestina e l’Intelligenza artificiale.

Il sondaggio tra gli studenti sulla maturità

A cui fanno da corredo delle ricorrenze centrali per la storia del nostro Paese, come il delitto Matteotti, o anniversari trainati dai media: è il caso di Oppenheimer, protagonista del recente film premio Oscar. A un mese dalla Maturità 2024, che come sempre sarà inaugurata dalla prova di italiano, i pronostici sulle tracce degli studenti – circa 1.200 maturandi, interpellati negli scorsi giorni dal portale Skuola.net – sono ormai limitati a una rosa ristretta di candidati.

D’Annunzio domina

Si tratta ovviamente di speranze più che di reali anticipazioni, dal momento che alcuni nomi sono degli eterni attesi per il primo scritto dell’esame, ma poi raramente ne fanno parte. Come, ad esempio, avviene per gli autori indicati come principali spunti per l’analisi di un testo di prosa. Per quanto riguarda quelli a cavallo tra ‘800 e ‘900 – il ministero può estrarre componimenti prodotti dall’Unità d’Italia in poi – è palese il dominio di Gabriele D’Annunzio: lo votano quasi 4 maturandi su 10.

Verga e Manzoni a ruota

Peccato che si sia persa la memoria dell’ultima volta in cui il “vate” abruzzese sia comparso come tema di maturità, almeno nelle sessioni ordinarie. Dietro di lui, a seguire, figurano Giovanni Verga (indicato dal 31%), ma già uscito nel 2022, e Alessandro Manzoni, anche se molto staccato (18%) e mai proposto in una maturità dei nostri tempi. Sono lontani, infatti, i fasti dell’esame sperimentale – in vigore dal ‘69 al ‘98 – quando quest’ultimo e Leopardi giganteggiavano.

Pirandello, un grande ‘classico’

A confronto, è più probabile che venga indovinato un eventuale autore del Novecento. In pole c’è sempre lui: Luigi Pirandello, con il 29% dei consensi. Il drammaturgo siciliano è un altro assente da tantissimo tempo dallo scritto d’esame, l’apparizione più recente è datata 2003. Al secondo posto c’è invece Italo Svevo (20%), proposto nel 2009 e quindi anche lui ipoteticamente pronto a tornare. Molto gradita agli studenti sarebbe anche una traccia su un brano di Italo Calvino: ci punta il 17% degli intervistati.

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Idee ancora più verosimili per i poeti. La doppia traccia di analisi del testo apre a uno scenario in cui dovrebbe esserci sia un componimento in prosa che uno in versi. In quest’ultimo caso i ragazzi rispolverano dei nomi spesso protagonisti: sul gradino più alto, selezionato dal 16%, Giuseppe Ungaretti, già uscito nel 2006, nel 2011 e nel 2019; al secondo posto Eugenio Montale, votato dal 14%, comparso nel 2004, nel 2008 e nel 2012. C’è anche Giovanni Pascoli, al 14%, selezionato però nel recente 2022.

E il caso Matteotti?

Delle alternative all’analisi del testo sono le tracce di testo argomentativo. Vi confluiscono spesso temi legati ad anniversari e ricorrenze di eventi o personaggi famosi: i 100 anni dal Caso Matteotti, per quasi 3 su 10 (il 28%), sono l’argomento imprescindibile. Altrimenti, sarebbero gradite anche una traccia sulla Prima guerra mondiale, di cui si ricordano i 110 anni dallo scoppio, o una sui 75 anni della Nato: in entrambi i casi l’ha indicata il 12%. In lieve crescita le chance di un tema sui 20 anni di Facebook.

Ipotesi Oppenheimer e nucleare

Per quanto riguarda, invece, i personaggi si afferma sempre di più Robert Oppenheimer, di cui si celebrano i 120 anni dalla nascita: sono, di nuovo, circa 3 studenti su 10 (28%) a evidenziarla rispetto a tutte le altre, magari perché permetterebbe di parlare di un argomento molto caldo come il rischio del conflitto atomico. L’unica alternativa plausibile, in questo caso, per i maturandi sembra il centenario della morte di Lenin, messo nel calderone dal 20% del campione.

L’intelligenza artificiale

Non si può, infine, concludere il toto-esame senza menzionare le tracce di attualità, sempre molto gettonate in sede di scritto di maturità. Qui i riferimenti sono quelli in questi mesi all’ordine del giorno. Il vertice, infatti, se lo contendono lo scontro israelo-palestinese e gli effetti dell’intelligenza artificiale e delle nuove frontiere digitali: a scommetterci, sia in un caso che nell’altro, è 1 maturando su 5. Oppure, si può virare sul sempre valido tema della questione “di genere” e sulla violenza contro le donne.

“Aspettando D’Annunzio…questo sarebbe il titolo da scegliere se il toto esame fosse un’opera teatrale. Il “vate” continua a essere atteso dagli studenti di anno in anno, ma costantemente viene ignorato dal ministero, almeno nelle sessioni ordinarie. Infatti lo scorso anno una poesia di D’Annunzio è stata proposta nella prima prova scritta della sessione suppletiva. Ad ogni modo il toto-tracce sta entrando sempre più nel vivo”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.

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21 Maggio 2024, 09:05

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