Tradito da un sms: su "S" i messaggini|che hanno portato in cella Messina - Live Sicilia

Tradito da un sms: su “S” i messaggini|che hanno portato in cella Messina

Pesce spada, gamberetti e ananas. Il latitante era di palato raffinato. E i suoi vivandieri non gli facevano mancare nulla. Il capomafia Gerlandino Messina nel suo ultimo covo di via Stati Uniti, a Favara, era servito e riverito. In quel covo, il 23 ottobre 2010, è finta la fuga lunga undici anni del capomafia agrigentino. Gli sms che hanno portato alla cattura del superlatitante sono pubblicati nel nuovo numero di “S”, che a questo argomento dedica la copertina agrigentina: “S”, che può essere acquistato anche online, raccoglie tutti i messaggini captati dagli investigatori negli ultimi giorni di latitanza del boss di Porto Empedocle.
I carabinieri, infatti, hanno messo le manette ai polsi di Messina seguendo gli spostamenti e captando le conversazioni e gli sms dei suoi favoreggiatori. Calogero Bellavia, il ventiduenne che più di tutti è stato vicino al boss, sta scontando una condanna a tre anni. Una condanna in appello divenuta definitiva visto che non ha fatto ricorso in Cassazione. Gli è stata contestato il favoreggiamento ma senza l’aggravante dell’articolo 7. Nel processo di primo grado il padre Carmelo Bellavia è stato condannato a 3 anni e 2 mesi, mentre ad Antonio Costa, proprietario dell’immobile di via Stati Uniti dove si nascondeva l’ex capo mafia agrigentino, ha avuto 2 anni e 4 mesi di reclusione. Anche per loro è stata esclusa l’aggravante di aver agevolato Cosa nostra. Assolte, invece, le due donne coinvolte nella vicenda: Gerlanda Cutaia, madre di Calogero Bellavia, la massaia che cucinava per il boss, e la fidanzata del giovane faccendiere, Veronica Costa. I favoreggiatori, presunti e reali, sono assistiti dall’avvocato Giovanni Castronovo.
I loro nomi si ripetono nel vorticoso intreccio descritto dalle informative dei carabinieri che ricostruiscono i quindici frenetici giorni che precedono l’arresto. A cominciare dal 22 ottobre quando Veronica Costa e Calogero Bellavia, il giovane che i militari tengono da tempo sotto controllo, prendono accordi per pranzare assieme. All’indomani, la macchina di Bellavia, alle 15.46, giunge a casa della fidanzata in via Stati Uniti, alla periferia di Favara. Tra i tanti appartamenti dello stabile c’è anche quello al primo piano contrassegnato dalla scritta “Costa Costruzioni srl di Costa Antonio e Calogero”. Gli agenti vi fanno irruzione e vi trovano Gerlandino Messina. Fine della latitanza.


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