Traffico di clandestini: |nomi e foto degli arrestati

di

16 Maggio 2012, 09:41

3 min di lettura

Il lavoro degli uomini delle squadre mobili di cinque città, Messina, Catania, Ancona, Roma e Milano, ha dato il via alla operazione Rais, scattata all’alba di oggi con 14 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del Tribunale di Messina, Antonino Genovese, coordinate dal sostituto procuratore della Dda, Giuseppe Verzera. Sono accusate, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere di tipo transnazionale, con base operativa in Egitto, ad Alessandria, costituita da cellule dislocate sul territorio nazionale, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al sequestro di persona a scopo di estorsione.

Le indagini hanno portato alla luce una fiorente attività di trasporto sulle coste italiane di clandestini egiziani. A fare scattare l’operazione fu, nel luglio 2007, il controllo di un tir da parte della polizia stradale di Giardini Naxos, sulla A18. Dal tendone che ricopriva il rimorchio di quel grosso veicolo, spuntavano braccia. Gli agenti imposero l’alt e, dentro, accalcati uno sull’altro, videro l’inusuale carico umano che trasportava il tir: 84 clandestini egiziani.

In quella occasione furono arrestati il conducente del mezzo e due passeggeri, per avere organizzato il trasporto e l’ingresso sul territorio italiano dei clandestini. Poi, intercettazioni telefoniche, rese particolarmente difficili dalla traduzione della lingua araba, hanno permesso di stabilire che dietro quel singolo trasporto, si nascondeva un’intera rete specializzata nella immissione sul territorio italiano di clandestini egiziani.

Le indagini svelarono un fenomeno sino ad allora ignoto alle forze dell’Ordine, vale a dire lo sbarco di immigrati africani in località delle coste italiane poco battute dal traffico di clandestini. Quelle di Calabria ( Grotteria a mare) e Sicilia (Riposto, S.Leone, Sciacca) furono, dunque, costantemente monitorate. Inoltre, la collaborazione di alcuni tra gli arrestati ha permesso di intercettare “carichi” in arrivo. Uno, in particolare, avvenuto nell’ ottobre 2010 a Riposto (CT), ha permesso alla Guardia di Finanza di bloccare un natante che trasportava un centinaio di clandestini.

Un filmato della polizia mostra il gran numero di persone accalcate sull’imbarcazione, un grosso motoscafo in ferro il cui comandante tenta anche di speronare il mezzo della Guardia di Finanza. Da quel carico umano intercettato, rifocillato, poi, il racconto di come si articolasse l’intera organizzazione. Su territorio egiziano avveniva la “raccolta” di chi vuole abbandonare il paese. Con 8mila euro a persona si assicuravano l’arrivo in Italia. A garanzia del pagamento, effettuato dai familiari dell’immigrato ad approdo in terra italiana avvenuto, i trasportatori sequestravano carta d’identità, documenti di ogni tipo e cellulare del clandestino. Gli sarebbero stati restituiti soltanto con gli 8mila euro già intascati.

Articoli Correlati

Disumane le condizioni in cui avveniva il trasferimento via mare: tutti i “passeggeri” ammassati uno sull’altro, da mangiare un bicchiere d’acqua ed un tozzo di pane vecchio.Ogni traversata durava circa una settimana. L’organizzazione migliorava sul territorio italiano, dove ad attenderli c’erano personaggi del luogo. Loro provvedevano a rifocillarli, pulirli, fornire loro abiti e a procurare taxi che trasportassero i clandestini alla stazione ferroviaria. Direzione Milano, Roma, o addirittura l’Estero. A capo dell’organizzazione- ha detto la dirigente della sezione criminalità extracomunitaria, Rosalba Stramandino- un ricchissimo uomo d’affari egiziano. Lui avrebbe fornito il capitale iniziale di quello che, nei dieci anni di attività, si è rivelato “l’affare tra gli affari”. A conti fatti, un centinaio di clandestini a viaggio sborsava , nel totale, 800mila euro. L’organizzazione effettuava tre viaggi al mese, tranne quelli invernali. Ogni mese l’affare clandestini fruttava 2 milioni e 400mila euro.

Gli arrestati sono gli egiziani Mohamed Elsobhy, 27 anni, Zakaria El Sayed Attia El Sobhy, 42 anni, Reda Gharib, 25 anni, Mohamed Mohamed Rabie Abdel Aal, 27 anni, Monir Morsi Mohamed Morsi, 31 anni, Mohamed Shalpy Garpua Fathi Abdelkader, 48 anni, e Massimo Greco, 27 anni, il palestinese Mohamed Mohamed Abd Rabbo, 28 anni, Salvatore Greco, 58 anni e Fabio Fanizza, 22 anni. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al sequestro di persona a scopo di estorsione. Quattro persone sono ricercate. Tranne Fabio Fanizza e Reda Gharib gli altri erano detenuti per altri reati.

Fabio Fanniza

Salvatore Greco

Massimo Greco

Pubblicato il

16 Maggio 2012, 09:41

Condividi sui social