Traffico di droga tra la Sicilia e la Calabria |15 arresti in provincia di Catania - Live Sicilia

Traffico di droga tra la Sicilia e la Calabria |15 arresti in provincia di Catania

Di LAURA DISTEFANO - I carabinieri hanno scoperto che l'organizzazione riforniva di cocaina e marijuana le piazze di spaccio di Randazzo e dei paesi limitrofi. CASARSA: "IL CRIMINE NON E' SOLO IN CITTA'"  -I NOMI DEGLI ARRESTATI - FOTO  IL VIDEO DEL BLITZ

 

l'inchiesta della dda
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RANDAZZO – Era stato creato un asse sicuro e collaudato per l’approvvigionamento della cocaina e della marjiuana: dalla Calabria alla provincia di Catania. La droga arrivava dalla Locride, zona con cui si identifica la punta dello stivale in provincia di Reggio Calabria. Lo stupefacente, trasportato con dei corrieri ad hoc, serviva a rifornire le piazze di spaccio di Randazzo e dei paesi limitrofi.

Dietro questo canale, è stato scoperto dai Carabinieri di Catania, si nascondeva un’organizzazione ben articolata che aveva ai vertici tre fratelli e due delle mogli dei congiunti:  Marco, Martino e Giuseppe Scrivano di Randazzo, e le mogli Veronica Trovato e Tiziana Tabuso. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ha coordinato l’articolata indagine, che si focalizza nel periodo tra luglio e dicembre 2012, culminata con il blitz che è scattato all’alba. 70 i militari in azione per assicurare alla giustizia i trafficanti di droga. Sedici in totale le misure emesse dal Gip di Catania, di cui 9 in carcere e 7 ai domiciliari. Sono solo 15 però quelle eseguite dai Carabinieri del Comando provinciale tra Randazzo, Maniace, Aci Catena e Castiglione di Sicilia nel catanese e Bianco (paese vicino a Reggio Calabria). Risulta ancora irreperibile un calabrese.

L’inchiesta scatta da un arresto. Francesco Longhitano, commerciante di Randazzo, appena 28enne, finisce nel mirino dei carabinieri per dei controlli antidroga. A casa viene “pizzicato” con un sacco contenente un chilogrammo di marijuana. Longhitano lavorava come custode per conto dei fratelli Scrivano. I tre erano già noti ai militari, in particolare il presunto “capo” dell’organizzazione, era finito in manette nel 2009 perché aveva costruito abusivamente una bomba artigianale. Ed è proprio in carcere che il randazzese conosce Domenico Staltaro, calabrese di Bianco (ancora latitante), che si fa promotore per il rifornimento della droga. In particolare il compagno di cella prenderà il posto di tre acesi, Orazio Licciardello, Fabrizio Bella e Giuseppe Gurgone, vicini ai Santapaola Ercolano, che avevano avuto “tensioni” con i fratelli Scrivano.

Gli ingenti introiti dell’organizzazione finivano in una cassa comune “amministrata” dai sodali. Nel corso dell’attività investigativa i militari hanno arrestato nel 2012 9 persone  e sequestrato diversi chili di droga: circa 1,3 kg. di marijuana, 300 grammi di cocaina e 200 grammi di sostanza da taglio.


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