11 Ottobre 2023, 12:09
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CATANIA – Una vera e propria azienda dello spaccio. Una sorta di SpA della droga cresciuta giorno dopo giorno lungo via Capopassero a Catania tra i numeri civici 33, 121, 129 e 169: quattro piazze di smercio e due depositi dello stupefacente che si andava a prendere direttamente a Napoli.
Era in questo contesto che operava il clan del Gruppo Nizza falcidiato la notte scorsa dall’Operazione dei carabinieri “Malerba” che ha portato in carcere 42 persone (46, alla fine, è il numero degli indagati) con altre quattro persone raggiunte da altrettanti ordini di custodia cautelare in carcere: 3 si trovano all’estero ed 1 è tutt’ora irreperibile.
Quello che sorprende non è soltanto il considerevole numero degli arresti ed i numeri esorbitanti legati ai guadagni, ovvero circa 240 mila euro al giorno (e la cifra è in difetto). Ma anche la coesistenza pacifica che i gruppi del clan avevano verbalmente sottoscritto fra loro: per amore di guadagnare, nessuna guerra intestina. Nessuna “concorrenza sleale” nella vendita di marijuana e crack. Gli acquirenti potevano addirittura scegliere a quale piazza rifornirsi.
In conferenza stampa, il Colonnello Salvatore Altavilla a capo del Comando provinciale dei carabinieri ha spiegato per filo e per segno come il sistema fosse collaudatissimo. Una vera e propria “via della seta della droga”, l’ha definita il Capitano della Compagnia di Fontanarossa, Beatrice Casamassa.
Gli investigatori hanno accertato come “Cosa nostra catanese, nonostante le continue operazioni di polizia sul territorio, sfruttando la peculiare morfologia dell’area, caratterizzata da complessi edilizi chiusi non facilmente permeabili dalle forze di polizia come la via Capopassero, continua a controllare i territorio e ad imporre ai singoli sodalizi criminali regole, prezzo e quantitativo di droga da berciare, creando un vero e proprio sistema di controllo del mercato”.
Un avviso di conclusione indagini è stato inoltre notificato ad altre 20 persone nei confronti delle quali, pur essendo stata riconosciuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, non son state emesse misure cautelari personali per assenza di esigenze cautelari.
Durante le indagini, dal marzo 2021 all’aprile del 2022 sono state sequestrate due pistole, munizioni ed è stato scoperto un nascondiglio con 108 dosi di droga, 60 di cocaina e 48 di marijuana. Secondo quanto accertatolo spaccio avveniva all’altezza di 4 numeri civici da parte di piazze particolarmente attive. Ogni piazza di spaccio aveva un organizzatore e ognuno aveva compiti specifici.
Al vertice dell’associazione criminale, con il ruolo di supervisore e coordinatore di molte piazze di spaccio, vi sarebbe Antonino Raimondo, considerato responsabile della fornitura in modo esclusivo e continuativo della droga per conto del gruppo Nizza, inserito nella famiglia mafiosa Santapaola Ercolano. I pusher, prevalentemente due, si rifornivano dalla zona di Napoli con viaggi a cadenza mensile o bisettimanale ed accompagnati da ragazze per non destare sospetti.
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11 Ottobre 2023, 12:09
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