Tragedia in mare, sbarco di migranti alla Playa| Sei morti, scatta l’emergenza

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10 Agosto 2013, 09:42

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CATANIA – Tragedia in mare. Un peschereccio con a bordo circa 100 migranti questa mattina alle 5,45 si è incagliato davanti al Lido Excelsior della Playa di Catania ed è immediatamente scattato l’allarme. Sono sei i morti: cinque sono stati trovati sulla spiaggia mentre un uomo di circa 35 anni è stato recuperato in mare.

20.00. E’ stato proclamato dal sindaco di Catania per il 14 agosto il lutto cittadino. Nel corso della giornata si sono svolte tutte le operazioni di identificazione e di trasferimento nelle strutture di accoglienza. I migranti adulti, 32 secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine, sono ospitati al Cara di Mineo tranne chi non ha voluto procedere con il riconoscimento. Queste persone temporaneamente sono state portate in una scuola di Librino, locale concesso dal Comune di Catania.

17.00 Ci sarebbero 55 minorenni provenienti da Siria e Egitto, 17 dei quali non accompagnati, tra i migranti sbarcati all’alba di oggi sul lungomare Plaia di Catania. Tra loro anche tre ragazzine e cinque donne, una delle quali incinta. Gli altri 32 extracomunitari sono uomini.

16.45. Le forze dell’ordine che stanno cercando anche di identificare eventuali scafisti. Gli investigatori, vista la piccola stazza dell’imbarcazione, non escludono che i migranti siano stati lasciati al largo della Sicilia da una ‘nave madre’.

15.00 Il Lido Verde, uno dei più rinomati stabilimenti balneari del lungomare della Plaia di Catania, dove sono sbarcati gli immigrati all’alba, resterà chiuso almeno oggi e domani. Lo ha affermato all’Ansa il titolare del Lido, Dario Monteforte, spiegando che “noi ci sentiamo di doverlo fare, per motivi umanitari”.

13.37. Non è grave il bimbo di meno di un anno ricoverato questa mattina in ospedale. E’ stata una decisione presa per precauzione,- dicono dalla Capitaneria di Porto, sede da dove si stanno coordinando tutte le attività –  in considerazioni di due fattori: l’età del piccolo e anche perchè non appena soccorso era molto disidratato.

13.00. Terminata l’ispezione cadaverica su tre dei sei morti, dagli accertamenti del medico legale si tratta presumibilmente di persone di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Non si può avere certezza al momento in quanto i migranti annegati sono stati trovati senza documento di identità. Si sta procedendo all’esame degli altri tre corpi. Una volta terminati gli esami autoptici si cercherà di identificare le sei vittime del mare anche attraverso il riconoscimento di amici e familiari che erano a bordo del peschereccio sbarcato questa mattina a Catania.

12.45. Stanno lavorando in ausilio con le forze dell’ordine anche gli uomini del 118 della Regione Siciliana, la Croce Rossa e i volontari della Misericordia del Porto di Catania. Nell’area attrezzata sono arrivati vestiti, generi alimentari e bevande.

12.30 La prefettura di Catania, sotto il coordinamento del viceprefetto Giuffrè, ha predisposto una task force per l’emergenza in cui operano in sinergia  Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Polizia, Finanza e Carabinieri, ciascuno nel loro ambito di competenza. “I primi che saranno spostati – spiega il viceprefetto – sono i bambini e le mamme nei centri per minori”. Intanto si sta procedendo con la foto identificazione di tutti gli adulti che a gruppi saranno trasferiti nel corso della giornata nei centri d’accoglienza.

11.35 Nessuna autopsia, è stata disposta solo un’ispezione cadaverica che ha portato alla luce i retroscena di questa agghiacciante tragedia: i migranti sono deceduti per annegamento. Il barcone si è incagliato in uno dei pochi punti della costa sabbiosa catanese, in cui il fondale è profondo più di due metri. I sei sfortunati che non sapevano nuotare sono morti con la speranza di approdare nella costa siciliana.

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Una delle sale che hanno ospitato i migranti subito dopo il salvataggio

AGGIORNAMENTO ore 10.58. A bordo del barcone erano presenti 92 migranti, oltre i 6 deceduti. Questi i dati che arrivano dalla Capitaneria di Porto di Catania. Tra questi una ventina di bambini.

AGGIORNAMENTO ore 10.00. I cadaveri sono stati già trasportati all’obitorio del Garibaldi di Catania, dove il medico legale sta svolgendo i primi esami autoptici per capire le cause del decesso. La procura di Catania ha aperto un’inchiesta.

Alcuni momenti dei controlli effettuati a Catania

Aggiornamento ore 9.45. Le operazioni di soccorso stanno terminando. I migranti sono stati trasferiti in alcune zone attrezzate dove i vari operatori stanno cercando di dare le varie informazioni. I feriti sono stati medicati. Sono presenti al porto di Catania diverse ambulanze e anche personale specializzato in malattie infettive per verificare se non ci sia pericolo di contagio.

I primi ad intervenire sono stati con un gommone gli uomini del Gruppo Nautico dei Vigili del Fuoco del Porto di Catania e due vedette della Capitaneria di Porto; determinante il ruolo della Guardia di Finanza guidata dal colonnello Francesco Gazzani che ha messo a disposizione uomini e mezzi per fronteggiare l’emergenza . “I primi ad essere soccorsi sono stati i bambini – racconta a LiveSiciliaCatania uno degli uomini del 115 – circa otto sono i piccoli che sono stati portati in salvo. Dopo abbiamo proceduto a far sbarcare donne e anziani”.

Un uomo di circa 35 anni è stato trovato annegato in mare, mentre altri 5 cadaveri, sono stati recuperati sulla spiaggia. Le operazioni di soccorso, a cui stanno lavorando in sinergia Vigili del Fuoco, Guardia Costiera, Capitaneria di Porto, Polizia e Carabinieri, si stanno svolgendo nello specchio di mare antistante il Lido Verde e la sede della Capitaneria di porto di Catania.

Secondo le prime ricostruzioni il peschereccio trasportava migranti provenienti dalla Siria e dall’Egitto. Molti di loro infatti parlavano perfettamente in inglese e hanno raccontato disperati: “Siamo scappati dalla Siria per salvarci la vita”.

Tutto è avvenuto davanti agli occhi dei turisti arrivati oggi a Catania con tre navi crociera.  Quello che doveva essere il giorno della “pioggia” di turisti per la città dell’elefante si è trasformato in un triste epilogo per uno dei tanti viaggi della speranza provenienti dai paesi del Nord Africa.

 

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10 Agosto 2013, 09:42

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