Tram, lavori a rischio| Il Comune cerca 20 milioni

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09 Maggio 2013, 22:05

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PALERMO – Per portare a termine i lavori del tram a Palermo serve una ventina di milioni di euro entro il 24 maggio. Non si tratta di costi aggiuntivi ma di un anticipo sul finanziamento di 87 milioni per la perizia di variante per dare ossigeno alla Sis, la ditta incaricata dei lavori. La perizia è già stata approvata dal Ministero delle Infrastrutture e dalla Regione e attende il parere, che si spera positivo, della Corte dei Conti. “Proprio stamattina abbiamo trasmesso alla regione – ha detto in una nota l’assessore comunale alla Mobilità, Tullio Giuffrè – la delibera contenente la presa d’atto per consentire il decreto regionale di finanziamento”.

Nell’attesa, il Comune sta bussando alle porte delle banche per ottenere un’apertura di credito nei confronti della Sis, ormai con l’acqua alla gola e in grossa difficoltà con i pagamenti ai fornitori. In alternativa si starebbe studiando l’ipotesi di un mutuo da accendere presso la Cassa Depositi e Prestiti, che però presenta delle difficoltà tecniche perché la Cassa eroga prestiti solo agli enti pubblici e nel caso del tram la stazione appaltante è l’Amat, che è una Spa, anche se la beneficiaria dell’opera è pur sempre l’Amministrazione del capoluogo.

Queste due possibili soluzioni sono emerse nel corso del vertice di oggi pomeriggio presso la Prefettura di Palermo. Al tavolo tecnico hanno partecipato il viceprefetto vicario Maria Teresa Cucinotta, l’assessore Giuffrè, la presidente facente funzioni dell’Amat Rosalia Sposito, il dirigente responsabile in materia di trasporto aereo e su rotaia del Dipartimento regionale alle Infrastrutture, Giacomo Rotondo, i vertici della Sis e i tre sindacati confederali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.

La deadline è fissata al 24 maggio, quando scadrà il contratto della ditta. A rischio c’è il futuro di un’opera da 300 milioni e di un bacino lavorativo di 300 operai. La materia è nota: Palazzo delle Aquile ha contestato alla ditta di aver portato avanti dei lavori in assenza della perizia di variante. La ditta si è difesa sostenendo di aver agito con correttezza e di essere creditrice nei confronti del Comune di almeno 31 milioni, cifra che da piazza Pretoria hanno rivisto al ribasso stimandola intorno ai 25, che peraltro sarebbero già stati in buona parte pagati.

Ma al di là del balletto delle cifre, l’azienda non riesce più a far fronte alle spese e il sindaco Leoluca Orlando si sta muovendo in cerca di liquidità. Stamattina il primo cittadino “ha inviato una lettera al ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi – ha rivelato Giuffrè in una nota –, nella quale ha fornito informazioni e dati sulla conclusione dell’iter di approvazione della perizia di variante ed ha quindi chiesto che da parte del Ministero riprendano i trasferimenti, interrotti alla fine del 2011. Da allora è stato il Comune a farsi carico di tutte le spese, anche di quelle dovute dal Ministero”. Anche la Sis nel corso del 2012 è stata costretta ad anticipare cospicue somme per l’avanzamento dei lavori. Da qui la necessità di far ricorso al sistema bancario per guadagnare un po’ di tempo: “Il sindaco – ha concluso l’assessore – ha già avviato diversi contatti, i cui risultati saranno noti entro la fine di questa settimana”.

Se si riuscisse a reperire la cifra necessaria, l’Amat, in qualità di stazione appaltante, potrebbe considerare l’ipotesi di una proroga del contratto, previa indicazione da parte della Sis di tempi certi per la conclusione dei lavori senza costi aggiuntivi. Altrimenti si andrebbe incontro a due conclusioni: una, amara per lavoratori, azienda e città, legata al mancato rinnovo del contratto con tutte le conseguenze del caso. Una beffa atroce per un’opera per il cui completamento mancano ormai pochi mesi.

L’altra è quella della sospensione dei lavori per il tempo necessario affinché si sblocchino definitivamente gli 87 milioni: il che comporterebbe l’attivazione del meccanismo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori per un periodo difficile da quantificare. Ma soprattutto creerebbe un grosso grattacapo, “perché si renderebbe necessario garantire per settimane o mesi la messa in sicurezza e la custodia di un cantiere a cielo aperto che si estende per chilometri – spiega il segretario generale della Fillea Cgil Palermo, Mario Ridulfo –. Non voglio pensare a quanti furti e atti di vandalismo potrebbero investire i cantieri. Speriamo che la situazione si sblocchi definitivamente durante la prossima riunione fissata per giorno 13”.

“Lunedì aspettiamo una risposta positiva sul reperimento di questo benedetto credito – dice il segretario della Filca Cisl Palermo, Dario Cirivello –. In caso contrario si apre tutta una serie di scenari, tra i quali appare più verosimile quello della sospensione, perché garantirebbe la cassa integrazione ai lavoratori e la continuità economica alla Sis”.

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09 Maggio 2013, 22:05

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