01 Ottobre 2014, 14:05
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PALERMO – Ci sono i soldi per la manutenzione del tram? A porre la domanda ai vertici dell’Amat, questa mattina, la terza commissione consiliare di Palazzo delle Aquile che ha chiesto chiarimenti sui 18 milioni che, nei prossimi quattro anni, l’azienda dovrà sborsare per le spese di manutenzione delle linee. “Attualmente non conosciamo piano industriale e contratto di servizio – dice Francesco Scarpinato di Ncd – e non abbiamo notizie del budget: questa situazione è davvero grottesca. Ci accingiamo a trattare il bilancio e siamo all’oscuro sulla situazione finanziaria ed operativa dell’azienda. L’Amat ha inviato i documenti all’amministrazione attiva che non ha fatto altrettanto con la nostra commissione. Ho chiesto chiarimenti sul tram e sulla copertura finanziaria riferita al global service, che secondo me è la vera emergenza di Amat: l’amministrazione ha precisato che le partecipate sono il focal point della nostra città, ma non si può continuare a fare annunci se poi gli stessi non sono supportati dai fatti. Farò un’interrogazione intesa ad ottenere chiarimenti”.
“Dove troverà l’Amat i 18 milioni di euro che occorrono per garantire la manutenzione e la gestione delle linee del tram? E’ questo l’interrogativo – afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia – che è venuto fuori durante l’audizione che si è tenuta stamattina nei locali della Terza Commissione Consiliare con il presidente e il direttore generale dell’Amat, Antonio Gristina e Domenico Caminiti. I due dirigenti hanno riferito che dal primo gennaio 2015 un consorzio di società composto da Bombardier, Sis, Haider, Eds e Mosco e Associati, provvederà per quattro anni alla manutenzione ed alla gestione delle linee del tram con un costo complessivo di 18 milioni di euro, cifra che, come ammesso dagli stessi Gristina e Caminiti, l’azienda di via Roccazzo non possiede e che, ancora adesso, non sa come reperire. E’ pensabile che questi fondi, o almeno una parte, possano provenire dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti, ma, a poche settimane dall’inizio delle prime corse, ancora non si conoscono prezzi né modalità di vendita. Inoltre, non sappiamo quanti palermitani utilizzeranno questo mezzo e, soprattutto, quanti pagheranno il biglietto, un dubbio legittimo se di considera il gran numero di passeggeri che utilizza il bus senza pagare il biglietto. In pratica, sarà come il cane se si morde la coda: se pochi utilizzano il tram e ancora di meno pagheranno il biglietto, l’Amat come farà a trovare i fondi per pagare le cinque aziende? Se si guasterà un semaforo o un palo che regge i fili elettrici o si verificherà qualche altro guasto, chi pagherà per la riparazione? Insomma, il tram non è ancora partito e già rischia di diventare una vera e propria cattedrale nel deserto, sempre ammesso che vengano completati i lavori di costruzione delle varie linee che dovrebbero rappresentare un sollievo per il traffico palermitano. Speriamo che Orlando, che il sindaco lo sa fare, sappia anche fare questo miracolo”.
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01 Ottobre 2014, 14:05