31 Dicembre 2014, 13:50
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TRAPANI – Un anno di conferme. Il bilancio del Trapani al termine del 2014 non può che essere positivo, alla luce di risultati ottenuti per merito di una società che non ha modificato le proprie strategie e di un gruppo che in campo ha continuato a inanellare prestazioni di tutto rispetto che hanno permesso ai granata di trascorrere un Natale sereno. Il progetto va avanti, la tifoseria risponde con entusiasmo, la città sta contribuendo a creare un microcosmo Trapani capace di consolidare la propria posizione nella serie cadetta.
Le aspirazioni, di certo, non mancano; in tal senso, vanno registrate le parole espresse alla vigilia dell’impegno contro l’Avellino dal comandante Morace, che ha nuovamente ribadito come l’approdo ultimo dell’avventura intrapresa quasi dieci anni fa rimane la serie A. Certamente non è un’impresa semplice, tenendo conto anche di aspetti infrastrutturali che, almeno in questo momento, non consentirebbero alla squadra di giocare gare di massima serie nella città falcata. Ma la base di partenza è, senza ombra di dubbio, ottima.
Da un punto di vista tecnico, la conferma di Mancosu e l’approdo di Gomis, Falco, Nadarevic e Scozzarella hanno dato modo a Boscaglia di lavorare con un gruppo qualitativamente superiore rispetto a quello allestito nella stagione dell’esordio in B. Fondamentale il rendimento di capitan Pagliarulo, così come l’apporto di Rizzato, Ciaramitaro e Abate, solo per citare alcuni tra i principali protagonisti di una cavalcata che, nonostante qualche preventivabile passaggio a vuoto, ha permesso ai granata di migliorare lo score dell’annata scorsa in termini di punti ottenuti al termine del girone d’andata.
In termini d’impiantistica, i lavori al “Provinciale” hanno garantito il rilancio di una struttura che ha fatto le fortune del club di via Orlandini negli ultimi anni. La costruzione della curva ha consentito ai sostenitori di far sentire ancora più forte il proprio calore ai loro beniamini, inoltre l’abbattimento delle barriere testimonia una maturità da parte del pubblico trapanese tenutasi al passo dei numerosi e repentini salti di categoria della squadra di Boscaglia. Non si rischia l’azzardo nel dire che, in questo momento, lo stadio ericino rappresenta una vera e propria casa per il popolo granata.
Non era semplice confermarsi e lo sarà ancor meno nel 2015. Necessario tenersi alla larga dalle trappole di sirene trionfalistiche, l’obiettivo del Trapani è quello di migliorare l’ottimo campionato della passata stagione. La ricetta per portare a termine la missione è la stessa che ha consentito a Daì e compagni di arrivare sino a questo punto di un percorso che parte da lontano: umiltà, volontà, spirito di sacrificio, voglia di emergere. La strada è tracciata, non rimane che attraversarla. Lo step successivo potrebbe accendere i sogni di un’intera città.
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31 Dicembre 2014, 13:50