17 Aprile 2015, 11:00
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TRAPANI – La squadra di coach Andrea Diana, con un roster giovane ed equilibrato, sta stupendo tutti veleggiando in solitaria al secondo posto in classifica, pronta a recitare un ruolo di primo piano negli imminenti play-off. In vista della post-season risulterà fondamentale recuperare qualche acciaccato di troppo dell’ultima ora. Andiamo ai singoli. In cabina di regia troviamo Juan Fernandez (1990) che, assente nell’ultimo turno, appare recuperabile a breve anche se difficilmente verrà rischiato contro i granata. Innate doti da leader gli permettono di comandare il gioco con autorità, facendosi oltretutto apprezzare per le capacità di grande passatore nonché ottimo tiratore. In questa stagione viaggia con 12.7 p.ti, 3.2 rimbalzi, 5.1 assist ed un eccellente 40% da tre. La guardia è Roberto Nelson (1991), rookie proveniente da Oregon State (NCAA) che s’è fratturato il quarto dito della mano destra nella gara di Barcellona e che tenterà di recuperare per la prima dei play-off. Contro Trapani mancheranno le sue qualità di realizzatore che sa costruirsi un tiro nei modi più svariati. Finora ha contribuito alla causa con 11.3 p.ti, 2.6 falli subiti, 3.8 rimbalzi, 3.5 assist, risultando un po’ alterno dalla distanza (34%).
L’ala piccola è Justin Brownlee (1988) che negli anni passati s’è fatto apprezzare nella lega di sviluppo della NBA. È un ottimo atleta che sa costruirsi il canestro direttamente dal palleggio. Dispone di un tiro affidabile e da oltretutto una grossissima mano a rimbalzo. Le sue cifre stagionali recitano 17.2 p.ti per gara conditi da ben 8.5 rimbalzi. Buone anche le percentuali da due (57%) e da tre (37%). Devastante quando giostra da “quattro” tattico. Altro esterno da quintetto è l’ala del 1990 Federico Loschi che già nelle passate stagioni aveva fatto registrare numeri in costante miglioramento. Letteralmente esploso in questo torneo con 27’ di media, 10 p.ti, 2.6 rimbalzi oltre il 36% da tre (su quasi cinque tentativi di media). Il pivot è l’espertissimo Alessandro Cittadini (1979), tecnicamente più un’ala che un centro, che finora scrive a referto numeri di assoluto rispetto: 12.1 p.ti (59% da due), 3.6 falli subiti e 6.8 rimbalzi. Dopo qualche difficoltà nelle stagioni precedenti, con la Leonessa sta vivendo una seconda giovinezza. Sfrutta a dovere la sua notevole esperienza nel pitturato, imprimendo sul parquet più cattiveria del solito (1.2 stoppate per gara).
L’altro lungo è Andrea Benevelli (1985) che sta fornendo un buon contributo, confermandosi discreto difensore nei pressi del canestro. La sua mano si sta dimostrando finora più che educata, anche da oltre l’arco. Garantisce infatti 8.6 p.ti (53% da due, 41% da tre) oltre 4.7 rimbalzi. Anch’egli assente nell’ultima giornata, è sulla via del recupero ma rimane in dubbio il suo utilizzo contro i granata. Importante anche il ruolo rivestito dal playmaker tascabile Marco Passera (1982) che la passata stagione s’è diviso tra Imola (Gold) e Chieti (Silver). Garantisce fosforo ed imprevedibilità che sta infatti tramutando sul parquet con 6.5 p.ti oltre 2.4 assist nei 20 minuti di utilizzo medio. Una grossa mano arriva anche dall’ala-guardia Mirza Alibegovic (1992), nato negli Stati Uniti ma di nazionalità sportiva italiana. Figlio del grande Teoman, è un esterno atletico e forte fisicamente che sfrutta queste doti per imprimere tanta energia in difesa. Micidiale poi al tiro dalla distanza. Nell’ultima stagione a Mantova (Silver), garantisce finora 9.1 p.ti oltre 2.8 rimbalzi. Tira con il 38% da tre (su oltre quattro tentativi di media). Nel roster poi troviamo il playmaker del 1993, ex Veroli, Joshua Giammò ed il pivot Daniele Tomasello (1993), entrambi con numeri poco significativi.
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17 Aprile 2015, 11:00