Trapani, serve la reazione | Il ko di Roma brucia ancora

13 Ottobre 2016, 12:28

2 min di lettura

TRAPANI – Una sconfitta che fa male, soprattutto per il modo in cui è arrivata. La Pallacanestro Trapani torna in Sicilia con un grande spirito di rivalsa dopo il ko sul parquet della neopromossa Eurobasket Roma. Una caduta che cancella – seppur in parte – quanto di buono fatto all’esordio contro Rieti e nei primi tre quarti della sfida del PalaTiziano, in cui i granata hanno contenuto l’esuberanza della compagine guidata da coach Davide Bonora, salvo poi chiudere il terzo periodo con un vantaggio di un solo punto. E la difesa, che era stato il punto forte della Lighthouse nella prima mezz’ora di gioco, è venuta meno proprio nel momento cruciale, in cui l’esperienza di Stanic e del medagliato di Atene Alex Righetti è venuta fuori.

In ogni caso, dopo le prime due giornate la Pallacanestro Trapani ha dimostrato di avere tutti i mezzi necessari per condurre una stagione da protagonista. Non è da tutti, infatti, avere a disposizione un quartetto d’archi di grande levatura, con Keddric Mays abile sia in regia che nella realizzazione, un Carleton Scott già bravo ad adattarsi nei ritmi e negli schemi imposti di coach Ducarello, il quale può anche godere di una coppia di italiani di grande spessore, composta da Tavernelli e Renzi, vero signore dei tabelloni. Il coach trapanese, dunque, può contare su un gruppo che vanta anche una certa esperienza e che quindi può superare la brutta sconfitta in terra capitolina.

Domenica al PalaConad arriverà la Europromotion Legnano, altra squadra che ha fatto bene tra le mura amiche (vittoria al fulmicotone contro Ferentino) ma è caduta lontano da casa, perdendo a Tortona nel turno inaugurale. Sarà necessario concentrare le energie e produrre il massimo sforzo per portare a casa altri due punti, che ribadiscano la supremazia di Trapani davanti al proprio pubblico e soprattutto che facciano reagire la squadra dopo il ko del PalaTiziano. Vincere diventa dunque la medicina giusta per rilanciarsi in un campionato che di per sè è molto selettivo, e nel quale non si può dunque fare passi falsi fuori programma.