05 Maggio 2017, 12:31
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TRAPANI – Due lezioni ricevute nel giro di tre giorni, dalle quali imparare per far capire che c’è una serie da giocare. Per la Pallacanestro Trapani è già tempo di “win or go home”, ovvero di una partita che si può solo vincere per non veder già finire, dopo appena tre gare, la propria corsa nei playoff per la promozione in serie A. La De’ Longhi Treviso si è dimostrata squadra più pronta e soprattutto più attrezzata, sia per vincere questa serie che per tentare il salto di categoria, sospinta da un pubblico di un certo spessore e competenza oltre che da giocatori di livello decisamente alto e da un coach che conosce ogni minima sfaccettatura del gioco. Dall’altra parte, i granata hanno dato l’impressione – o forse l’illusione – di poter pareggiare la serie in gara2, dopo un primo tempo giocato in maniera maestosa sui due lati del campo. Ma poi sono venuti fuori allo stesso tempo tutti i limiti sia caratteriali che fisici della formazione guidata da Ugo Ducarello, che la grinta e la fame degli uomini allenati da Stefano Pillastrini. E allora si scende in Sicilia con il punteggio di 2-0 in favore dei veneti, i quali arriveranno certamente a Trapani con l’intenzione di chiudere la serie per risparmiare energie e proiettarsi già ai quarti.
Non sono mancati momenti di frustrazione e di delusione in casa Lighthouse Trapani, la seconda gara giocata al PalaVerde ha dato l’impressione che i granata hanno tutte le armi e le carte in regola per poter giocare almeno alla pari e per provare ad allungare una serie che sembrava avere un padrone fin dal momento degli accoppiamenti di fine regular season. In ogni caso, Trapani ha dimostrato che può giocarsela alla pari contro tutte le formazioni di questa serie A2, al momento in cui la fiducia nei propri mezzi da parte dei giocatori raggiunge livelli decisamente alti, che purtroppo – soprattutto nel secondo episodio della serie – sono durati per una manciata di minuti. Vedere la formazione di coach Ducarello avanti di 13 lunghezze su uno dei parquet più caldi, e contro una delle squadre più attrezzate della serie cadetta, è stata sia fonte di delusione visto l’esito finale, ma anche motivo per credere che questa serie può ancora avere un senso e può essere giocata ad alti livelli proprio da Trapani. Squadra che ha dimostrato di non provare alcun timore reverenziale, ma al tempo stesso di non saper gestire le proprie energie e l’inerzia del gioco per l’intera durata dell’incontro.
Lo ha detto anche Ducarello al termine di gara2, quale era l’approccio che Trapani avrebbe dovuto avere – e che ha avuto per metà gara – per provare a pareggiare la serie: “L’obiettivo era quello di avere pazienza nel muovere la palla e nel trovare situazioni vantaggiose, sia al tiro che sotto canestro. Tutto questo nel primo tempo ha pagato, avevo detto alla squadra che i primi 5 minuti sarebbero stati decisivo. Treviso è una squadra molto aggressiva in difesa, soprattutto sul piano fisico. Abbiamo poi sbagliato troppo, palleggiando in maniera eccessiva e forzando diversi tiri, così abbiamo perso la brillantezza del primo tempo. Dobbiamo essere più attenti e più ordinati, soprattutto quando troviamo una squadra come questa che aggredisce sul piano fisico. Solo muovendo la palla e limitando questi errori sui due lati del campo, possiamo riuscire a giocarcela. Treviso ha preso troppa fiducia, non possiamo permettercelo”. Per questo motivo, sarà necessario capire quale Lighthouse scenderà in campo questa sera al PalaConad: quella intelligente e paziente dei primi minuti di gara2, ovvero quella capace di tenere la serie aperta; oppure quella arruffona e nervosa del proseguio del match, contro la quale Treviso potrebbe non avere difficoltà a vincere.
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05 Maggio 2017, 12:31